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Caiazza: "Bonafede? Sfiducia è per intera politica del governo"

19 maggio 2020 | 14.55
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Il presidente dell'Unione delle Camere penali: "Due mozioni incompatibili, pasticcio che lascia perplessi, piena condivisione nel merito della mozione Bonino"

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"Non ho mai creduto nell'istituto della sfiducia personale, a meno che non sia accaduto un fatto gravissimo, eccezionale, che attenga a una condotta personale. Non riesco a capire nel caso di Bonafede come si possa distinguere tra le responsabilità del ministro e le responsabilità dell'intero governo. Non so come si possa distinguere nel giudizio l'operato del ministro da quello della maggioranza che lo sostiene. O discutiamo dell'intera politica in materia di giustizia del governo o non colgo il senso di discutere di Bonafede". E' la posizione espressa da Gian Domenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere penali, interpellato dall'Adnkronos alla vigilia del voto di domani al Senato sulle mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

"Chi propone una mozione di sfiducia ha un'idea di chi possa sostituire Bonafede? Mi sembrano operazioni di bandiera - denuncia Caiazza - Se dobbiamo affrontare il tema, affrontiamo quello della politica del governo, non del ministro. Oppure con questo ragionamento si sarebbero dovute chiedere le dimissioni dopo la spazzacorrotti, dopo la prescrizione, dopo il trojan. Bisognerebbe chiedere le dimissioni ogni volta che si contesta una scelta", spiega il leader dei penalisti, sottolineando che il suo è "un ragionamento sullo strumento della sfiducia individuale, una cosa incomprensibile dal punto di vista tecnico e politico".

"Le mozioni di sfiducia sono due, di segno opposto e contrastante - ricorda Caiazza - che partono da ragionamenti diversi e in larga parte incompatibili. A me sembra un pasticcio, una vicenda parlamentare alla quale guardiamo con indifferenza e perplessità".

Entrando nel merito "la mozione della Bonino, che condivido in ogni singola virgola, mette sotto accusa la politica di due anni del ministro, a partire da quella del governo precedente, condivisa dalla Lega. Sulla base del ragionamento della Bonino si deve dimettere tutto il governo non il ministro, e questo vale anche, per diverse e contrapposte ragioni, per quella di Lega e Fratelli d'Italia, la cui conseguenza - conclude - dovrebbero pure essere le dimissioni dell'intero governo".

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