Sono più di tremila i cittadini egiziani che, ogni venerdì mattina, corrono per le strade del Cairo aderendo alla manifestazione 'Cairo Runners' lanciata nel 2012 dall'ingegnere meccanico Ibrahim Safwat. ''Non avrei mai pensato che il fenomeno potesse raggiungere dimensioni simili'', racconta ad al-Arabiya l'ideatore, che due mesi ha lasciato il lavoro per dedicarsi interamente all'iniziativa. Con un sogno: ''organizzare al Cairo una maratona internazionale. Sarebbe grandioso per il Paese'', dice Safwat. Tutto nel rispetto della sicurezza, che accompagna ogni evento del venerdì, con particolare attenzione alla tutela delle donne, il 99 per cento delle quali è stato vittima di molestie sessuali in Egitto secondo l'Onu.
C'è anche una pagina Facebook, Cairo Runners, che per la prima volta il 14 dicembre del 2012 invitò i cittadini della capitale egiziana a partecipare a una corsa di quattro chilometri nel distretto di Zamalek. Allora si presentarono un'ottantina di persone, oggi sono più di tremila. Mariz Doss, che ora guida il dipartimento per lo sviluppo del business di Cairo Runners, spiega che inizialmente per lei è stato un modo per poter correre in gruppo senza il timore di essere molestata.
Oltre alla questione atletica, Safwat spiega che l'iniziativa piace anche perché è un modo per prendere le distanze dalle questioni che riguardano il Paese. ''Ricordo che durante la prima corsa c'era molta tensione a Itihadeya'', ricorda in merito agli scontri tra manifestanti davanti al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012. ''Ma noi non ce ne siamo occupati, le persone sono stufe della politica e vogliono qualcosa che le aiuti a prendere le distanze'', ha detto.
