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Cultura: Federculture, calano incassi teatri e lirica e diminuiscono risorse

24 novembre 2014 | 19.36
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Federculture, nel Rapporto annuale 2014, evidenzia una diminuzione delle risorse per il Mibact, scese del 24,1% e quelle per i Comuni, scese del 21,4%. Non va meglio per le province (-45,8%), per il Fus che registra un calo dell'11,2% e per il Lotto che presenta addirittura un calo del 67,4%

Palazzo del Collegio Romano, sede del ministero dei Beni culturali (Foto da Wikipedia)
Palazzo del Collegio Romano, sede del ministero dei Beni culturali (Foto da Wikipedia)

Nel primo semestre del 2014, cala del 5% il volume d'affari del teatro, si riduce del 9,6% la produzione degli spettacoli lirici e del 14,9% il volume d'affari. Scende anche la produzione dei concerti che registra un -2,8%, compensato però da un volume d'affari in crescita dell'1,53%. Soffermandosi sulla tutela e sulla valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, Federculture prevede una forte riduzione di dotazioni finanziarie di spesa per il 2015 che registrerà un -21,5%.

Questi i dati principali messi in luce da Federculture nel Rapporto annuale 2014 sullo stato del settore, illustrato oggi a Roma alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso, del ministro per i Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, del presidente Commissione cultura del Parlamento Europeo, Silvia Costa, di Carlo Fuortes, amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma e del sindaco di Matera, Salvatore Adduce.

Nel corso della presentazione del Rapporto, argomentato dal presidente Roberto Grossi, sono stati anche messi in luce i dati relativi al periodo 2008-2013. Un quadro che evidenzia diverse criticità a partire dal calo degli investimenti: si abbassano, spiega Federculture, le risorse per il Mibact, scese del 24,1% e quelle per i Comuni, scese del 21,4%. Non va meglio per le province (-45,8%), per il Fus che registra un calo dell'11,2% e per il Lotto che presenta addirittura un calo del 67,4%.

Anche sul versante dei privati, Federculture propone dei dati negativi. Considerando sempre gli anni 2008-2013, il Rapporto sottolinea un calo delle sponsorizzazioni pari al 40,9%, delle erogazioni liberali del 25% e degli investimenti delle Fondazioni bancarie del 48%.Federculture, poi, segnala che in due anni (2011-2013), gli italiani hanno speso 5,8 miliardi in meno per cultura e tempo libero. Non solo: le famiglie hanno speso 1,2 miliardi in meno per servizi culturali e libri.

A fronte di tanti dati negativi, però, Federculture propone anche degli esempi virtuosi come quelli rappresentati, ad esempio, dai Musei Civici Veneziani il cui autofinanziamento è pari al 97%, dal Museo Egizio di Torino, la cui quota di autofinanziamento è dell'81%. Il livello di autofinanziamento dell'Azienda Speciale Palaexpo di Roma, invece, è pari al 53% mentre la quota di autofinanziamento della Triennale di Milano è del 79%. Tra le ricette che propone Federculture c'è un maggiore coinvolgimento dei giovani nella valorizzazione di siti minori introducendo agevolazioni per lo start up d'impresa.

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