"C'è una pluralità di persone che ritiene sia legittimo insultare e che questa situazione sia normale allo stadio. Il confronto è su questi temi, non sul fatto se la sanzione è più o meno grave. Quella è una riflessione che si può fare ma il cuore del problema non è il tipo di sanzione erogata ma la qualità dei comportamenti che devono essere tollerati o meno all'interno dello stadio". Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, torna così sulla chiusura di settori dello stadio, ultimo in ordine di tempo quello della Roma, per cori razzisti.
"Se passasse una dimensione in cui questa realtà viene depotenziata in termini sanzionatori -prosegue Abete a margine della presentazione del World Cup Trophy Tour- assisteremmo tutte le domeniche a una libertà di insulto generalizzata, una dimensione che ha interessato alcune grandi tifoserie ma non si è manifestata in tanti club professionistici che non hanno avuto questo tipo di problemi. Il contrasto è più di carattere sociologico che normativo".