"Sorprese, passi indietro? Bisogna parlare solo di quello che c'è allo stato attuale, ora ci sono due candidati, è normale che si possano fare considerazioni diverse per la governalità, ma visto che la Lega di Serie A ha appoggiato Tavecchio e non il sottoscritto, la riflessione va girata all'altro candidato". Sono le parole di Demetrio Albertini, candidato alla presidenza della Figc, a margine della presentazione del calendario della serie B 2014-15, ai microfoni di Sky sulla possibilità di un passo indietro.
"Lotito? Lui mi ha detto che non posso fare il presidente e io gli ho risposto che a me non piace il gioco del calcio come lo intende lui e non condivido la sua visione del nostro sport", ha aggiunto Albertini. "Tra noi c'è un rapporto diretto e i confronti non ci solo oggi ma da tempo". La mia squadra? Io ho detto che la mia gestione è quella di una squadra importante con capacità specifiche. Ci vogliono competenze chiare e queste devono essere suddivise attraverso delle deleghe. Un presidente invece deve saper comunicare e deve rappresentare al meglio l'istituzione e il ruolo che ricoprire", ha aggiunto Albertini che sul campionato piano di giovani ha sottolineato: "mi riconosco con questa considerazione ma non ci possono essere vincoli strutturali per nazione e neanche per convocabilità dei giocatori, bisogna credere e investire nei giovani, va strutturato un progetto sportivo, dal basso verso l'alto e non il contrario".
Poi sul campionato di Serie B, ha aggiunto: "qui si vivono sogni, dei club di arrivare in Serie A, dei tifosi, dei giocatori perchè giocare nella massima serie è una cosa importante che si rincorre. E' un serbatoio deve essere valorizzato. L'obbiettivo è che la federazione possa aiutare per un progetto condiviso".
