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Calcio: Grillo, ieri all'Olimpico e' morta la Repubblica

04 maggio 2014 | 12.30
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"Ieri sera mi si è stretto il cuore. Vedere Alessandra Amoroso cantare l'inno d'Italia sommersa dai fischi in uno stadio sequestrato dagli ultrà con la Polizia impotente e i politici in tribuna d'onore, gente del calibro di Renzie. La Repubblica è morta, ma i suoi funerali sono indegni, troppo imbarazzanti. Non abbiamo neppure la dignità di un buon funerale". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog commentando i fatti della finale di coppa Italia di ieri all'Olimpico a Roma.

"Devono andare fuori dal Parlamento e dalle istituzioni i corrotti, gli indagati, i condannati in primo grado (Renzie) -prosegue Grillo-. Un pregiudicato che colloquia amorevolmente al Quirinale con Napolitano e che sconta una pena ridicola vale come cento stadi fischianti. Ma nessuno ci fa caso. Hanno tutti e due la cravatta, non sono tatuati non urlano. Sono diversamente ultrà. La Repubblica è morta e i suoi cittadini non hanno più rappresentanza, la pentola a pressione sta per saltare".

Il fondatore del M5S scrive ancora: "La Polizia è attonita e anche parte della magistratura, ma gli italiani sono sempre più incazzati di fronte allo scempio del Paese. Ieri all'Olimpico veniva da piangere, come a un funerale. Alessandra Amoroso sembrava recitare un Requiem. I politici sono stati tra i primi a scappare, amorevolmente scortati nelle loro auto blu, quelle non ancora vendute su Ebay (per ora ben sei!) dall'Ebetino incazzato nero per la Partita del cuore. Antognoni non gli passerà la palla e lui non calcerà un calcio di rigore".

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