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Zampa: "Serie A va sospesa". Poi il chiarimento

30 settembre 2020 | 10.25
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La sottosegretaria alla Salute parlando dei 14 positivi del Genoa: "Protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro". Poi precisa: "Non ci sono ragioni per sospendere il campionato". Spadafora: "Parole avventate"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso". Così la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa ai microfoni di "The Breakfast Club" su Radio Capital parlando dei 14 positivi del Genoa. La formazione ligure ha affrontato il Napoli nella seconda giornata di campionato. Ora si attende l'esito dei tamponi a cui vengono sottoposti i giocatori del club campano.

"Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio. E nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi. Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso", conclude Zampa.

"Nel corso della mia intervista a 'Radio Capital' ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Figc (Federazione italiana gioco calcio), i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa", chiarisce Zampa aggiungendo: "Saranno poi la Figc e le società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve".

Poco dopo, l'intervento a L'aria che tira su La7. "Non ci sono ragioni per sospendere il campionato", le parole di Zampa, a titolo personale, alla domanda su un eventuale stop del campionato: "Non ho mai pensato che debba essere sospeso il campionato, penso che quei giocatori non devono giocare. Le squadre possono recuperare le partite, possono decidere di far giocare eventuali riserve, il campionato può andare avanti", aggiunge facendo l'esempio che "se un bimbo risulta positivo, non chiude tutta la scuola".

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