Sono "molteplici e articolate" le prove del reato di associazione a delinquere per il quale è stato condannato l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi. E' quanto contenuto nelle motivazioni della sentenza di secondo grado del processo Calciopoli, sulla quale ha giudicato la sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli condannando Moggi a 2 anni e 4 mesi. Per lo stesso reato di associazione a delinquere sono stati condannati anche l'ex vicepresidente della Figc Innocento Mazzini e l'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto a 2 anni con pena sospesa.
Inflitti inoltre dieci mesi con pena sospesa per gli ex arbitri Bettini e Dattilo e un anno con pena sospesa a De Santis. Sul comportamento degli arbitri, i giudici sottolineano la "gravissima leggerezza e apparente convivialità" con la quale avvenivano gli accordi per la designazione delle griglie arbitrali, in particolare alla luce "del principio di terzietà che dovrebbe presiedere alla scelta di un direttore di gara" in un contesto in cui "l'attenzione degli utenti travalica il mero attaccamento alla propria squadra di calcio" ma attiene alla "regolarità concreta della disputa di gioco".
