"Tutte quelle innovazioni che snelliscono e razionalizzano gli adempimenti a carico di imprese e cittadini sono viste di buon occhio dai consulenti del lavoro, che sono pronti a collaborare e a sollecitare il Ministero per rendere più efficiente il sistema affinché questo ulteriore passaggio sia di vera innovazione e allo stesso tempo però non comporti nuovi adempimenti e non metta in pericolo il rapporto con il professionista". Così, si legge su 'Italia Oggi', la presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro Marina Calderone, in occasione del XII Forum Lavoro organizzato dalla Fondazione Studi. La presidente ha sottolineato che "le aziende non devono avere un ulteriore aggravio degli oneri e che la telematizzazione deve essere accompagnata da un rapporto professionale utile alle parti".
Nel complesso, secondo la presidente è ancora troppo presto per definire l'impatto del Jobs Act sulle aziende e sull'occupazione, "perché i processi nel nostro mercato del lavoro sono lenti. Noi abbiamo intercettato indicatori positivi, ma oltre ad avere gli otto decreti legislativi è determinante che il Governo renda meno pesante il costo del lavoro in modo strutturale. E' importante che tutto sia messo a sistema, soprattutto per quello che riguarda gli incentivi del 2016, in modo da poter valutare nel tempo gli interventi, soprattutto quelli sulle politiche attive e sui nuovi ammortizzatori sociali".
Sul fronte delle politiche attive, Marina Calderone ha infatti sottolineato il bisogno di "spostare il baricentro verso l' effettivo accompagnamento a nuovi posti di lavoro", mentre per quanto riguarda le regole sugli ammortizzatori sociali "le aziende devono essere sensibilizzate sull'utilizzo di queste risorse, perché più vi si ricorre e più costano". (segue)