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Caldo: caccia al condizionatore, occhio a sgravi e risparmio energetico/scheda

07 luglio 2015 | 18.55
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Infophoto - INFOPHOTO
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Sgravi e risparmio energetico. Sono questi gli aspetti da tener presente quando si acquista un condizionatore. "Bisogna tener conto -suggerisce Assoclima- che la spesa sostenuta per un impianto a pompa di calore può beneficiare dello sgravio Irpef del 50% per le ristrutturazioni immobiliari (in vigore fino al 31 dicembre 2015, salvo proroghe); a patto, però, che il climatizzatore sostituisca l’impianto di riscaldamento esistente".

"L’esempio tipico -precisa Michele Vio, ingegnere di Assoclima- è la seconda casa al mare: decido di eliminare la caldaia o il bombolone del gas e installare una pompa di calore che, all’occorrenza, può riscaldare l’abitazione. Un apparecchio di questo tipo, ricordiamo inoltre, è un 'bene significativo', quindi l’Iva agevolata al 10% si può applicare solo alle spese di manodopera, più un pari importo di beni significativi, mentre la somma rimanente è soggetta all’Iva piena".

Per rientrare, invece, nel bonus del 65% sul risparmio energetico, prosegue, "è necessario far installare un sistema ad alta efficienza, con prestazioni minime indicate nelle tabelle dell’Agenzia delle Entrate, e sempre in sostituzione dell’impianto di riscaldamento originario". "La caldaia tradizionale alimentata a gas o gasolio, a questo punto, deve diventare una semplice unità di supporto, che si accende solamente nelle giornate più fredde o in caso di guasti alla pompa di calore", spiega.

C’è poi un’ultima opzione: il bonus mobili-elettrodomestici con detrazione Irpef del 50% per apparecchi in classe A+ o superiore, compresi quelli per il condizionamento, destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione. Oltre alla classe generica di efficienza con il suo specifico colore, l’etichetta deve evidenziare i valori di prestazione dell’apparecchio secondo il nuovo criterio dell’efficienza stagionale.

Quindi, continua Vio, "l’utente conoscerà il consumo in kWh-anno della macchina, calcolato su 350 ore di funzionamento per quanto riguarda il raffreddamento estivo; per il riscaldamento invernale, invece, ci sono tre categorie differenti, in base alle fasce climatiche in cui è installato l’apparecchio".

Il produttore, però, è obbligato a indicare solo i valori riferibili al clima temperato. Un altro aspetto rilevante è la rumorosità, che dovrebbe mantenersi sotto 32 decibel, all’interno dell’ambiente e nelle condizioni ottimali.

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