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Caldo killer, rischio boom di morti in Europa

05 agosto 2017 | 16.41
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(AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
(AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

Meteo killer. Le morti legate a disastri climatici come le ondate di calore , sempre più frequenti, potrebbero aumentare di ben 50 volte in Europa se non verranno messe in atto misure concrete per ridurre le emissioni nocive e per proteggere i cittadini. A lanciare l'allarme è uno studio dell'European Commission Joint Research Centre, che stima circa 152.000 decessi all'anno nel vecchio Continente fra il 2071 e il 2100 come conseguenza dei fenomeni meteo estremi. I più colpiti saranno i cittadini dell'Europa meridionale: Italia, Spagna e Francia del Sud.

La ricerca, pubblicata su 'Lancet Planetary Health', ha utilizzato gli attuali modelli di previsioni per scoprire quanto spesso e dove 7 tipi di disastri meteo - fra cui ondate di calore, incendi e inondazioni - potrebbero verificarsi in Europa nei prossimi anni in assenza di azioni per arrestare il riscaldamento globale. Ebbene, l'impatto sulla salute non sarà leggero. Secondo l'équipe, 2 europei su 3 potrebbero risentire di questi fenomeni nel giro di un secolo, dal 2071 al 2100: ben 351 milioni di persone rispetto ai 25 mln colpiti fra il 1981 e il 2010, appena il 5% della popolazione.

Non solo. Anche i decessi dovuti al 'clima pazzo' aumenteranno: i ricercatori stimano che potrebbero passare dai 3mila l'anno fra l'81 e il 2010 a 152mila l'anno entro il 2100. Circa 50 volte di più, con un picco di 64 volte di più nei Paesi più vulnerabili, come Spagna, Francia del Sud e l'Italia, da sempre famosa per il clima mite.

La maggiore mortalità, secondo le proiezioni dei ricercatori, è dovuta soprattutto alle ondate di calore, come quella che in queste settimane sta arroventando la Penisola. Il fenomeno in futuro causerà ben il 99% dei decessi dovuti agli effetti dei cambiamenti climatici. Effetti che, evidenziano gli autori, avranno un'influenza maggiore delle ondate migratorie.

"Governi e forze politiche dovrebbero prestare molta più attenzione e attuare misure concrete e tempestive - afferma Giovanni Forzieri, uno degli autori dello studio -. In assenza di interventi, queste stime riflettono una situazione davvero allarmante".

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