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Calenda: "Aristofane al Teatro Greco di Siracusa per parlare all'uomo dei giorni nostri"

27 luglio 2021 | 18.20
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Antonio Calenda, regista di 'Nuvole' al Teatro Greco di Siracusa
Antonio Calenda, regista di 'Nuvole' al Teatro Greco di Siracusa

"Quelli del teatro greco sono testi di oltre duemila anni fa ma che parlano a noi, all'umanità del Duemila, con una evidenza e una chiarezza ben maggiore della pseudo contemporaneità di autori viventi, affrontando i grandi temi dell'esistenza e dell'essere". E' quanto sottolinea all'AdnKronos il regista Antonio Calenda, che dal 3 agosto porta al Teatro Greco di Siracusa - nell'ambito del ciclo di spettacoli classici curato dall'Inda, l'Istituto nazionale del Dramma antico diretto dal sovrintendente Antonio Calbi - la commedia 'Nuvole' di Aristofane "per parlare all'uomo dei giorni nostri attraverso la voce di un grande classico".

In particolare, ricorda Calenda, "Aristofane immette nel grande solco del teatro greco una nuova forma teatrale, la commedia, che è un modo per indagare la contemporaneità, sui fatti reali e storici dell'Atene del suo tempo, anche con una forte carica politicamente eversiva nei suoi testi, prendendo a cuore i destini della polis e puntando il dito sui responsabili politici di questa decadenza".

Antonio Calenda è all'ottava regia a Siracusa ma alla prima commedia dopo sette tragedie rappresentate al Teatro Greco e al suo primo Aristofane. "Siracusa è un riferimento obbligato per chi ama e coltiva la grande cultura classica - spiega - e io sono un cultore della grande metafora teatrale dell'antico e di queste opere che poi sono di una attualità e di una contemporaneità dirompente. Ho sempre coltivato l'amore per il teatro greco e anche per i suoi epigoni moderni, sempre nel rispetto rigoroso e direi 'sacro' del testo greco antico".

Osserva il regista Antonio Calenda: "L'autore con 'Nuvole' ci restituisce in modo controverso e quasi al limite del ridicolo la figura di Socrate, che pure nel 'Simposio' di Platone appare quale amico di Aristofane". Un 'dissidio' filosofico che non è seppellito dalla polvere del tempo... "Niente affatto - conferma Calenda - basti pensare a intellettuali di oggi come Luciano Canfora o Massimo Cacciari che ne hanno scritto, analizzando a fondo il testo e i dialoghi di una commedia che è esemplarmente profetica".

L'attore Stefano Santospago entra in scena 'pirandellianamente' nei panni di Aristofane, come un autore di oggi che deve rappresentare il suo spettacolo, costruendolo mano a mano e guidando lui stesso gli attori sulla scena: "Ho fatto questa scelta perché volevo in qualche modo dare voce a tutte le esperienze del teatro del Novecento, da Tadeusz Kantor a Bertolt Brecht fino a Luigi Pirandello, portando in scena uno spettacolo che nelle mie intenzioni vuole essere colto e raffinato ma al tempo stesso popolare".

Con Santospago - che con 'Nuvole' completa il tris che lo vede in scena per questa stagione al teatro greco di Siracusa anche nelle due tragedie 'Baccanti' e 'Coefore-Eumenidi' - sul palco diretti da Antonio Calenda fra gli altri Antonello Fassari per Socrate, Nando Paone, Massimo Nicolini, Daniela Giovanetti e Galatea Ranzi. "Un cast giovane e robusto, con l'innesto degli allievi dell'Accademia dell'Inda, che ho trovato di un livello artistico eccezionale, il che - sottolinea il regista - fa molto ben sperare per il futuro del teatro in Italia e in Europa".

(di Enzo Bonaiuto)

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