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Calenda: "Di Maio avvelenatore, andrebbe preso a pernacchie"

23 giugno 2022 | 10.26
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"Spero che Renzi non ceda all'alleanza, sarebbe colpo al cuore"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

"Io penso che una persona che ha avvelenato il dibattito politico, che ha chiesto l'uscita dall'Euro, che voleva mettere in galera tutti, che ha distrutto l'Ilva, che ha annientato il gasdotto con Israele... sentirlo fare i discorsi che gli ho sentito fare l'altra sera, in un Paese serio verrebbe preso a pernacchie. Io non do nessun credito a nessuna cosa dica Di Maio". Lo ha affermato il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di "Omnibus" su La7.

E' quindi un "no" netto quello che Calenda oppone a un possibile dialogo con Luigi Di Maio. Per il leader di Azione, la scissione di Ipf è una ripetizione "di quello che abbiamo visto in tutta questa legislatura: persone che prendono o cambiano posizione a seconda delle convenienze, non mostrando alcuna coerenza e nessun rispetto per il voto degli elettori. Non credo che noi dobbiamo dare spazio a questo modo di fare politica. Se c'è quasi il 50% degli elettori che non va più a votare è perché c'è questo modo di fare politica".

"Renzi è un'altra persona rispetto a Di Maio, è stato un ottimo presidente del Consiglio ma oggi ha un posizionamento lontano da noi perché alle elezioni, quando noi di Azione siamo andati con il terzo polo con un candidato diverso dalla destra e dalla sinistra, Renzi si è alleato o con Cuffaro in Sicilia o con i 5Stelle a Perugia. Credo quindi che Renzi voglia fare un'altra strada. Spero non con Di Maio, perché se così fosse sarebbe una pugnalata al cuore", ha aggiunto Calenda.

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