Il fondatore del nuovo movimento: "Ha un senso se riesce ad arrivare alla soglia dell'8-10%. In caso di flop non torno nel Pd e non lascio la politica"
"Se 'Azione' rimane un partitino non ci presenteremo alle elezioni". Carlo Calenda fissa l'obiettivo minimo affinché il movimento da lui appena fondato possa presentarsi alle prossime elezioni. "Ha un senso se riesce ad arrivare alla soglia dell'8-10%, perché così può svolgere un ruolo determinante", spiega Calenda, ospite di Agorà su Rai3.
"Ha un senso un partito se arriva alla soglia dell'8-10%. Se non ci arriveremo nei sondaggi, non ci presenteremo alle elezioni. A quel punto finisco mandato da europarlamentare e poi tornerò a lavorare su politiche industriali" @CarloCalenda Azione! #agorarai pic.twitter.com/6TxASQ0mlx
— Agorà (@agorarai) December 3, 2019
"Se questa cosa non ci riuscirà e può essere, perché è molto complicato proporre un modo diverso di fare politica più ancorato ai fatti e meno al tifo, vuol dire che avremo fallito questa iniziativa e non ci presenteremo. Lo vedi un po' dai sondaggi", spiega ancora Calenda, che risponde così a chi domanda se, in caso di flop, tornerebbe nel Partito Democratico. "No, a quel punto finisco il mio mandato come europarlamentare. Lasciare la politica? No, non lascio la politica".