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Camorra, don Patriciello: "Vado avanti, non mi lascio intimidire"

02 aprile 2022 | 18.11
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don Maurizio Patriciello (Fotogramma)
don Maurizio Patriciello (Fotogramma)

"Vado avanti, non mi lascio intimidire. Non ho paura ma vorrei capire di più, poter parlare con questi fratelli". Così don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano (Napoli), dopo il nuovo atto intimidatorio nei suoi confronti. Intervistato dall'Adnkronos, don Patriciello ricorda la sua recente lettera aperta ad un camorrista e dice: "Sono solo un prete che vuole il bene tuo e dei tuoi figli, perché farmi del male? Il mio impegno più che contro la Camorra è a favore della dignità della persona umana, della libertà che il Padreterno ci ha dato, il mio impegno è annunciare il Vangelo: nel suo dna c'è la lotta a ogni prepotenza e sopraffazione. Se la Camorra fa questo allora automaticamente siamo contro di essa e ogni mafia. Siamo contro coloro che ammazzano le loro donne. Contro coloro che inquinano".

"E' un discorso di amore: il Signore ci ha chiamato ad amare, ora se tu inquinando i terreni ammazzi i nostri bambini, io chiamato ad amarli e proteggerli, lotto impedendo a te di inquinare i terreni", aggiunge il parroco. "La nostra vittoria è stata ottenere una legge sui reati ambientali che fino al 22 maggio del 2015 l'Italia non aveva".

Riguardo alla scorta che gli è stata assegnata a seguito delle minacce, spiega che "certo per me che sono un parroco è una vita più limitata. Spero che duri poco, voglio convincermi sempre di più che la scorta sia dovuta a un eccesso di zelo dei nostri fratelli, delle autorità che si preoccupano della mia incolumità". Poi, scherzando: "ci sono ora due fratelli che mi fanno fare una vita da signore: mi vengono a prendere, mi accompagnano, non mi fanno mettere a benzina, vediamo il lato positivo".

"La ministra Lamorgese ieri mi espresso la sua solidarietà - sottolinea don Patriciello - Ci teneva a darmi per prima la notizia che aveva messo la firma per trasformare la Tenenza dei Carabinieri di Caivano in Compagnia. Una delicatezza da parte sua e un risultato molto importante per noi. Anni fa era partita questa mia richiesta perché c'è davvero la necessità di aumentare il personale per un maggiore controllo del territorio".

"C'è poi - continua - la questione della videosorveglianza su cui però giriamo ancora a vuoto. Ecco, per esempio, se ci fosse stata una telecamera si sarebbe potuto risalire all'autore di quest'ultima scritta apparsa fuori dalla parrocchia. A Caivano manca inoltre più del 70% dei Vigili urbani, anche questa una mia richiesta finora senza soluzione. Vorremmo i vigili che ci spettano. Ma sicurezza significa anche prevenire culturalmente, organizzando per esempio spazi per i giovani".
(di Sibilla Bertollini)

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