Il boss pentito del clan dei Casalesi in una delle sue dichiarazioni ha sostenuto che Lignola avrebbe attuato ''aggiustamenti'' in un processo
Antonio Iovine, boss pentito del clan dei Casalesi, verrà ascoltato prossimamente a Roma come testimone nel processo che vede imputato il magistrato Pietro Lignola oggi in pensione. Già presidente della Corte d'Appello di Napoli, Lignola è imputato a Roma in un processo per abuso d'ufficio aggravato dall'agevolazione mafiosa. A questa situazione ha fatto accenno Iovine in una delle sue dichiarazioni sostenendo che Lignola avrebbe attuato ''aggiustamenti'' in un processo.
A sollecitare la testimonianza del boss è stato il pubblico ministero d'udienza Rodolfo Sabelli che già aveva chiesto l'acquisizione al processo in corso a Roma dei verbali contenenti le dichiarazioni fatte a Napoli da Iovine.
L'accusa rivolta a Lignola è quella d'aver, quando era presidente della Corte d'Appello di Napoli, aggiustato un processo. Per competenza la posizione di Lignola era stata affidata all'ufficio del pubblico ministero della capitale ed è sfociata nel processo dove dovrebbe testimoniare Iovine. Contro di lui il giudice Lignola ha presentato denuncia per calunnia chiedendo anche al Consiglio superiore della magistratura l'apertura di una pratica a tutela sua e dei colleghi napoletani. Il processo è stato poi rinviato al 7 novembre. Quel giorno lo stesso Lignola sarà ascoltato.