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Camorra, operazione dei Carabinieri di Benevento contro clan Sparandeo: 26 ordinanze

19 marzo 2014 | 11.12
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Camorra, operazione dei Carabinieri di Benevento contro clan Sparandeo: 26 ordinanze

Vasta operazione anticamorra condotta dai carabinieri del comando provinciale di Benevento in cui sono impegnati oltre 100 militari. Sono le 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo camorristico, estorsione, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, danneggiamento, incendio e altro. I provvedimenti restrittivi sono il frutto di una lunga e articolata attività investigativa svolta dal Reparto Operativo, nei confronti, in particolare, del clan Sparandeo, egemone a Benevento e nella provincia.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dal Gip del Tribunale di Napoli, colpiscono 26 persone, ritenute affiliate al clan Sparandeo. L'attività investigativa, condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri del Reparto Operativo di Benevento, si è sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese video, servizi di osservazione e pedinamenti, riscontri di natura documentale e approfonditi accertamenti patrimoniali.

Gli investigatori hanno raccolto concreti elementi sull'esistenza di un'organizzazione di natura camorristica che, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di sottomissione e di omertà che ne deriva, commetteva delitti contro la persona e contro il patrimonio: in particolare estorsioni contro imprenditori e commercianti, usura e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, come hashish e cocaina.

Costante dell'organizzazione, strutturata in maniera verticistica con a capo i fratelli Sparandeo, è l'uso della violenza. I due fratelli si servivano di numerose persone, molte delle quali legate agli Sparandeo da vincoli familiari.

Dalle indagini è emerso che il clan Sparandeo è temuto dalla popolazione proprio per i tipici atteggiamenti camorristici messi in atto dai suoi componenti, che avevano instaurato un clima di omertà, evidente dall'atteggiamento delle vittime e dei testimoni, che non hanno avuto il coraggio, per timore di eventuali ritorsioni, di denunciare gli autori delle richieste estorsive.

Durante le indagini sono stati inoltre sequestrati 27 chili di hashish e 23,5 grammi di cocaina con l'arrestio in flagranza dei responsabili. Tutte operazioni rese possibili dalle intercettazioni telefoniche e ambientali e dalle attività di riscontro della Polizia Giudiziaria. Sono stati anche accertati i contatti e i rapporti tra il clan Sparandeo e le altre organizzazioni criminali attive sul territorio della provincia di Benevento, come il clan Pagnozzi e il clan Iadanza-Panella, soprattutto in relazione all'attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

In questo ambito è emerso che alcuni componenti del clan, in particolare Saverio Sparandeo e il figlio Corrado, 28 anni, avevano allacciato rapporti con una serie di pregiudicati di Napoli e provincia che commettevano reati contro il patrimonio, dando vita a una vera e propria associazione criminale finalizzata alla realizzazione di rapine a furgoni portavalori, istituti di credito, uffici postali e attività commerciali.

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