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Cgil, Camusso agli iscritti: "Facciamo sentire la nostra voce, si apra fase nuova"

21 ottobre 2014 | 16.22
LETTURA: 3 minuti

La leader della Cgil chiama a raccolta il popolo del sindacato di Corso Italia in vista della manifestazione del 25 ottobre (Leggi la lettera): "A pagare il prezzo della crisi solo lavoratori, famiglie, giovani e pensionati". Realizzato anche un videospot

Susanna Camusso (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Susanna Camusso (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

''Il vostro coraggio è importante. Uniti possiamo aprire una nuova fase e cambiare l'Italia. Facciamo sentire la nostra voce, schierandoci dalla parte del lavoro. Facciamolo insieme. Ci vediamo a Roma''. E' il leader della Cgil, Susanna Camusso, a chiamare a raccolta il popolo del sindacato di Corso Italia (Leggi la lettera). L'invito e l'appuntamento è per sabato prossimo, 25 ottobre, alla manifestazione in piazza a Roma. E' questo, infatti, dice rivolgendosi ai 5 milioni e mezzo di tesserati Cgil, "il momento delle scelte, chiare, dedicate a creare lavoro".

Oltre alla lettera del leader del sindacato, la Cgil per la manifestazione ha prodotto anche un videospot di circa 50 secondi che evoca 'Il Quarto Stato', il celebre dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Interamente interpretato da attori non professionisti - lavoratori, precari e pensionati - è prodotto dalla Camera del Lavoro di Catania. La regia è firmata da Riccardo Napoli.

Lo spot della manifestazione che cita 'Il Quarto Stato', il celebre dipinto di Pellizza da Volpedo

Sono infatti passati sette anni dall'inizio della crisi "e a pagarne il prezzo continuano a essere i lavoratori e le famiglie, i giovani e i pensionati, i precari, gli esodati, i disoccupati di ogni età", prosegue Camusso nella lettera puntando il dito contro quella "politica del rigore che tra tagli lineari, interventi sul mercato del lavoro, blocco dei contratti, non dà lavoro e impoverisce le famiglie" oltre che mantenere in recessione il Paese. La stessa politica messa in campo dal governo Renzi, aggiunge, che "insiste su un'idea di Italia che compete al ribasso, non scommette su innovazione, istruzione, ricerca, non scommette sul lavoro di qualità".

E invece, prosegue Camusso nella lettera agli iscritti, "noi crediamo che il Paese abbia le competenze e i talenti per vincere la sfida e che il futuro passi attraverso investimenti nel capitale umano e nell'universalità dei diritti. Rivendichiamo un futuro che sia migliore, non peggiore del passato". Lavoro, dignità, uguaglianza , dunque, le parole dello slogan adottato per la manifestazione perchè, aggiunge, "l'Italia può e deve cambiare". Come? Sono quattro le proposte che il sindacato mette sul piatto della mobilitazione indicando la strada al governo: un piano straordinario per l'occupazione, finanziato da uno spostamento della tassazione sulle grandi ricchezze; la riforma per ammortizzatori sociali universali; una riforma dello Statuto dei lavoratori, per estendere diritti e tutele universali a tutti; un contratto indeterminato a tutele crescenti, per favorire il lavoro a tempo indeterminato e sicuro, cancellando le forme contrattuali precarie che si sono moltiplicate fino a 46 forme di assunzione. "Proposte "semplici ma efficaci" con cui restituire l'uguaglianza ai lavoratori.

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