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Cantone: ''Serve intervento su Legge Severino''

02 luglio 2015 | 12.31
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Raffaele Cantone (Infophoto)   - INFOPHOTO
Raffaele Cantone (Infophoto) - INFOPHOTO

A quasi tre anni dall’entrata in vigore della legge 190 anticorruzione, la Legge Severino, "si riscontrano ricorrenti problematiche e dubbi applicativi" e "ci sono criticità nella normativa che richiedono necessariamente interventi legislativi" per consentirne "una reale efficacia e utilità". Lo ha sottolineato Raffaele Cantone nella Relazione annuale al parlamento. Parole che arrivano nel giorno del congelamento della sospensione, da parte del Tribunale, per il Governatore della Campania Vincenzo De Luca.

'Piani PA spesso insufficienti' - Cantone ha poi definito ''insufficienti'' i piani della PA. I piani triennali per la prevenzione della corruzione sono stati adottati dal 90% delle pubbliche amministrazioni, "e tra queste, più del 50% ha aggiornato il documento nell’ultima annualità" ma il piano " è avvertito come un adempimento burocratico; la qualità dei documenti, infatti, in termini di metodo, sostenibilità ed efficacia è, in molti casi, insufficiente".

'Corruzione in sistema gelatinoso' - La corruzione è un fenomeno che è stato "per troppo tempo sottovalutato" ed è ormai divenuta "un fenomeno sistemico", inserita in un "'sistema gelatinoso' in cui si fa persino fatica a dire chi è il corrotto e chi è il corruttore'", ha detto ancora Cantone. Il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione ha ringraziato la magistratura per le indagini dell'ultimo periodo, vedi 'Mafia capitale', che hanno dimostrato come ''la corruzione sia divenuto un fenomeno sistemico, che alberga soprattutto negli appalti pubblici ma di cui non sono scevri altri settori ed ambiti dell’amministrazione, non solo quelli per certi versi 'scontati' delle concessioni ed autorizzazioni, ma anche altri 'inattesi', quali quelli delle attività cd sociali affidate al terzo settore".

'Fenomeno diffuso e sottovalutato' - La corruzione, aggiunge Cantone, "è purtroppo un fenomeno diffuso'' e per ''troppo tempo sottovalutato; persino in relazioni di organismi pubblici di pochi anni fa si contestava la sua esistenza e la si attribuiva, come spesso accade, a media capziosi e tendenziosi''. Oggi, la ''sottovalutazione è almeno in parte superata e si è consapevoli che i danni che essa arreca non si fermano al singolo appalto o al singolo atto o comportamento ma hanno effetti sociali ampi, minano la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, alterano il gioco democratico, distorcono la concorrenza, allontanano gli investimenti e finiscono persino per essere causa della fuga dei cervelli".

'Ci aspettano sfide da far tremare i polsi' - "Ci aspettano nel prossimo periodo -prosegue Cantone- sfide da far tremare i polsi; la legge delega per riscrivere il codice degli appalti, approvata al Senato senza nessun voto contrario, recepisce le ultime direttive comunitarie foriere di una nuova politica degli appalti, e scommette moltissimo sull’Autorità a cui attribuisce poteri di regolazione e di controllo molto significativi, tanto da essere indicata come il futuro arbitro del sistema". "Considero il voto del Senato -aggiunge il presidente dell'Anac- una grande soddisfazione ed in qualche modo anche un riconoscimento quantomeno sul piano della credibilità per quanto provato a fare; posso promettere, a nome non solo personale, che se quell’investitura definitiva ci sarà, raccoglieremo la sfida fino in fondo, assumendoci l’enorme responsabilità che essa comporta".

Sistema 'whistleblower' stenta a decollare - Il sistema del whistleblower stenta a decollare sia perché la tutela normativa non viene ritenuta efficace, sia per la scarsa propensione alla segnalazione spesso concepita come 'delazione'", evidenzia Cantone, riferendosi alle misure che riguardano la "predisposizione dei sistemi di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti nell'ambito del rapporto di lavoro, il cosiddetto 'whistleblower'".

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