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Sanità: caos Opg, governo pronto a commissariare Regioni inadempienti

24 giugno 2015 | 14.31
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Dal Piemonte alla Sardegna, a che punto stanno gli enti locali

Fotografie scattate negli Opg italiani nel 2010 - Commissione parlamentare d’inchiesta
Fotografie scattate negli Opg italiani nel 2010 - Commissione parlamentare d’inchiesta

Il 31 marzo 2015 avrebbero dovuto lasciare gli Ospedali psichiatrici giudiziari ed essere trasferite nelle Rems, Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza. Ma a più di due mesi dalla decisione del governo di non concedere più proroghe per la chiusura delle strutture, secondo i dati forniti all'Adnkronos dal ministero della Salute, ci sono ancora almeno 300 persone che restano rinchiuse nei 5 Opg 'superstiti' sul territorio nazionale: Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia. Altre 225 persone si trovano nella Rems di Castiglione delle Stiviere (struttura quest'ultima convertita da Opg a gestione sanitaria in Rems, con 160 posti letto, tanto che la Regione ha comunicato che non accetterà ulteriori pazienti), mentre nelle 8 Rems sinora attivate nelle altre regioni ci sono meno di 100 persone in totale.

Dal Veneto al Piemonte, sono diverse le Regioni ancora indietro sulla tabella di marcia. E il governo sta valutando il commissariamento di quelle inadempienti, che non hanno rispettato il cronoprogramma concordato per la realizzazione delle Rems, le strutture destinate a ospitare tutti i pazienti dimessi dagli Opg e per le quali sono stati messi a disposizione delle Regioni 173 milioni di euro, solo in parte utilizzati.

DAL PIEMONTE ALLA SARDEGNA A CHE PUNTO STANNO LE REGIONI

"I ministeri competenti, della Salute e della Giustizia, stanno valutando se intervenire con il commissariamento, strumento previsto dalla legge", dice all'Adnkronos il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, presidente dell’Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli Opg. Si tratterebbe di un unico commissario nazionale per le Regioni ritenute in difetto.

"Siamo sicuramente preoccupati da questi ritardi - prosegue De Filippo - Non a caso l'organismo di coordinamento che era previsto dalla norma e che doveva concludere le sue attività dal primo di aprile continua a riunirsi ogni 15 giorni per mantenere sotto controllo l'attività di superamento degli Opg".

"Sin dall'inizio abbiamo detto che non si sarebbe trattato di un trasferimento simultaneo dei pazienti, perché per ogni singola persona è necessaria un'autorizzazione dell'autorità giudiziaria e una valutazione clinica e terapeutica, quindi era chiaro che il processo avrebbe richiesto qualche settimana o mese", precisa il Sottosegretario De Filippo.

"Il problema è rispettare il cronoprogramma - sottolinea - Va detto che c'è una casistica diversa, perché ci sono casi nei quali le Regioni non lo hanno rispettato perché i Comuni dove era stato individuato il luogo per le Rems hanno fatto ricorso per diversi motivi ai tribunali amministrativi i quali hanno accolto in alcuni casi il ricorso e disposto quindi le sospensive. In altri casi oggettivamente ci sono ritardi rispetto al piano che era stato comunicato dalle Regioni il 15 marzo 2015".

Ma cos'è che non ha funzionato nell'applicazione della Legge 81/2014, che prevede il superamento dell'Opg? Secondo StopOpg, che il 17 giugno, presso il ministero della Salute, ha partecipato a un incontro con il sottosegretario De Filippo, "i ritardi e le incongruenze nella chiusura degli Opg e nell'attuazione della legge 81/2014 sono certamente dovuti a inadempienze di alcune Regioni, che abbiamo chiesto siano commissariate".

"Ma richiamiamo il ruolo, e la necessaria collaborazione, della magistratura, nel dare attuazione alla nuova legislazione", prosegue. Il comitato promotore ha anche lanciato un appello, che vede già centinaia di firmatari in tutta Italia, "per chiudere davvero gli ospedali psichiatrici giudiziari" e per chiedere "più servizi per la salute mentale e non Rems".

CHIAMPARINO, GOVERNO FACCIA QUELLO CHE DEVE. "Il governo faccia pure la sua parte". Così Sergio Chiamparino, presidente dimissionario della Conferenza delle Regioni, commenta all'Adnkronos il commissariamento che il governo sta valutando per le Regioni inadempienti sulla chiusura degli Opg. L'argomento, in ogni caso, fa sapere Chiamparino, sarà oggetto di approfondimento da parte dei governatori che domani a Roma si riuniranno sulla questione dei profughi.

ZAIA, DA COMMISSARIARE E' IL GOVERNO. “In questa vicenda la Regione Veneto non è inadempiente - è la replica del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia - Se c’è qualcuno da commissariare è il Governo pasticcione, che avrebbe dovuto occuparsene fin dal 2012, e che si è ben guardato dal farlo sino al marzo scorso, quando sono stati resi effettivamente disponibili i promessi finanziamenti nazionali per realizzare le necessarie strutture. Ora si vogliono nominare commissari per fare la stessa cosa che con gli immigrati: inventare soluzioni raffazzonate e irrispettose prima di tutto della dignità delle persone e poi dei territori e dei cittadini residenti per coprire inefficienze, sottovalutazioni e mancati finanziamenti da parte di Roma”.

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