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Caos procure, udienza stralcio aggiornata a settembre

30 luglio 2020 | 11.13
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Dopo l'estate l'udienza per decidere quali intercettazioni potranno entrare nel procedimento che vede l’ex consigliere del Csm ed ex pm di Roma indagato per corruzione dai magistrati umbri. Ieri l'interrogatorio fiume di Palamara con i pm

Caos procure, udienza stralcio aggiornata a settembre

dall'inviata Assunta Cassiano

E’ stata aggiornata al 21 settembre l’udienza stralcio davanti al gip di Perugia per decidere quali intercettazioni potranno entrare nel procedimento che vede Luca Palamara indagato per corruzione dai magistrati umbri. "C’è stato il rinvio al 21 settembre per decidere di nominare il perito trascrittore - ha detto l’avvocato Benedetto Marzocchi Buratti, uno difensori di Palamara lasciando il tribunale -. La perizia sul trojan noi l’abbiamo chiesta, il giudice si è riservato su tutto, ma per quanto riguarda le intercettazioni ‘parlamentari’ noi riteniamo che sia competente la Camera dei Deputati. La trascrizione avverrà sulla base delle richieste di accusa e difesa".

"La documentazione acquisita e prodotta in udienza dall’accusa chiarisce per il momento la funzionalità del trojan per cui non è necessaria in questa fase la perizia" , precisa l’avvocato Marzocchi Buratti al termine dell’udienza stralcio davanti al Tribunale di Perugia.

Intanto ieri sera Palamara è stato interrogato in Procura a Perugia dai pm Mario Formisano e Gemma Miliani per oltre otto ore dopo le nuove contestazioni di corruzione in atti giudiziari e violazione del segreto istruttorio. Palamara ha ricevuto, infatti, la scorsa settimana due avvisi di garanzia in relazione alle nuove accuse.

"Ha chiarito tutti gli aspetti nei due procedimenti, sia per quanto riguarda le accuse di corruzione che quella di rivelazione - ha detto ieri sera l’avvocato Benedetto Buratti, uno difensori di Palamara uscendo a tarda sera dalla Procura di Perugia- Ha spiegato di non aver avuto rapporti con i giornalisti del Fatto Quotidiano e della Verita’. Non e’ stato lui a istigare la veicolazione dell’esposto".

Per quanto riguarda le accuse di corruzione, ha detto ancora il difensore "ha chiarito che si tratta di rapporti di amicizia decennali e non ha mai interferito in procedimenti che riguardassero Ceglia Manfredi e Aureli o i loro familiari. Ha poi spiegato che lo scooter e’ stato utilizzato da lui come da altre persone e che era a disposizione degli amici in Sardegna, e che le multe o sono state pagate direttamente da lui o ha restituito i soldi".

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