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Capotreno aggredito a Lodi, "si è inventato tutto"

27 luglio 2017 | 14.06
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Capotreno aggredito a Lodi,

Non è stato aggredito ma si è ferito da solo. La polizia di Lodi ha denunciato il capotreno che, lo scorso 19 luglio, aveva affermato di aver subito un’importante aggressione presso la stazione ferroviaria di Santo Stefano lodigiano da parte di un passeggero. Aveva mostrato un coltello, ancora infilato nel palmo della mano destra.

Poi aveva individuato l'aggressore in un cittadino ghanese, fermato e poi rilasciato non emergendo riscontri oggettivi di responsabilità nei suoi confronti e avendo anzi la polizia già riscontrato alcune incongruenze nel racconto dei fatti da parte del capotreno.

Le successive indagini, anche di carattere tecnico, hanno fatto propendere per una simulazione di reato da parte dell'uomo. La visione dei filmati del sistema di videosorveglianza della stazione ferroviaria hanno infatti permesso di verificare che, all’arrivo del treno presso la stazione, dal momento dell’apertura della porta anteriore di accesso alla seconda carrozza del convoglio, non era sceso nessuno dal treno.

Riconvocato, il capotreno ha in un primo momento confermato la sua versione dei fatti ma successivamente, posto davanti all’evidenza, ha ammesso di essersi inventato l’episodio dell’aggressione e di essersi autoprocurato le lesioni con un proprio coltello. Questo per i diversi episodi in cui, durante il controllo sui treni, persone prive di biglietto lo avevano più volte insultato e minacciato.

In particolare conosceva quel ragazzo che aveva accusato, perché viaggiava spesso su quella tratta e sempre senza biglietto. Con lui non erano mancati alterchi, ha raccontato il capotreno ora indagato per calunnia, l’ultimo dei quali il giorno precedente alla messinscena, quando il ragazzo a suo dire lo avrebbe minacciato di morte se lo avesse ancora disturbato.

In seguito alle indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Lodi e condotte dalla squadra mobile di Lodi insieme al personale del posto Polfer Lodi e del compartimento Polfer Lombardia di Milano, gli agenti, lo stesso mercoledì sera intorno alle 20, hanno localizzato, alla stazione ferroviaria di Lodi, un giovane che corrispondeva alla descrizione fornita dal capotreno. E dal momento che era sprovvisto di documenti, lo hanno sottoposto a un controllo più approfondito.

"Nel corso del controlli, però - spiegano gli investigatori all'Adnkronos - non sono emersi indizi di responsabilità a carico del giovane, che quindi è stato rilasciato". Mentre, "sono emerse alcune incongruenze nella versione del capotreno". Nel senso che "aveva raccontato di aver ricevuto la coltellata poco prima che il treno entrasse nella stazione e che subito dopo il ferimento, l'aggressore aveva aperto il portellone dal lato opposto a quello della banchina, lanciandosi tra i binari e fuggendo a piedi verso i campi". Però, "dalle immagini delle telecamere dell'impianto di videosorveglianza presenti all'interno dello scalo lodigiano, non risultava alcuna presenza in corrispondenza del portellone, oltre quella del ferroviere". E così "è stato convocato per chiedergli spiegazioni".

Di fronte agli investigatori, l'uomo ha provato a confermare la sua versione, ma messo di fronte all'evidenza, alla fine, è crollato: "Ha ammesso di essersi inventato tutto perché era esasperato dai continui scontri con i passeggeri senza biglietto". E non solo: "Ha anche rivelato di conoscere personalmente il giovane accusato perché viaggiava abitualmente su quella tratta e non aveva mai con sé il biglietto". Il giorno prima del fatto, "all'ennesimo scontro, quel giovane lo aveva aggredito verbalmente intimandogli di non infastidirlo più, lo aveva insultato e minacciato di morte".

Mentre il treno entrava in stazione, "si è appartato nello spazio tra una carrozza e l'altra, dove ci sono il bagno e il portellone di uscita; ha estratto dalla tasca un coltello a serramanico con una lama lunga circa 12 centimetri, molto appuntita; quindi ha sferrato il colpo", trapassando la mano tra il pollice e l'indice: "Ha detto di essere esasperato, non ne poteva più di quella situazione". Per il capotreno è scattata una denuncia per calunnia.

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