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Capucci: "Il mio abito da 'regina' per il Nobel Levi Montalcini"

26 novembre 2020 | 14.11
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(Foto Fondazione Roberto Capucci) - Fondazione Roberto Capucci
(Foto Fondazione Roberto Capucci) - Fondazione Roberto Capucci

"Non conoscevo Rita Levi Montalcini prima del Nobel. Mi chiese di disegnarle un abito per la cerimonia di premiazione a Stoccolma. Era magrissima, molto piccola. Feci un solo disegno. E le piacque moltissimo. Colori scuri, 'caravaggeschi', il verde, il viola, il prugna, che ben si confacevano al colore dei suoi capelli. Da quel giorno nacque una profonda amicizia". E' quanto ha ricordato in una intervista all'Adnkronos lo stilista Roberto Capucci, che firmò l'abito che Rita Levi Montalcini avrebbe indossato per ritirare il Nobel.

Stasera su Rai1 una fiction ('Rita Levi-Montalcini') interpretata da Elena Sofia Ricci, ne ripercorrerà la sua straordinaria esistenza di donna e di scienziata. Ma come era nel privato la professoressa Levi Montalcini? "Una donna molto saggia, spiritosissima, molto, molto simpatica, sempre puntuale ai nostri incontri e generosa - ha risposto Roberto Capucci - Venne ad inaugurare una mia mostra a Palazzo Strozzi a Firenze. Ci vedevamo spesso ai concerti e conservo tutti i suoi libri con tanto di dedica. Confesso, difficili da leggere, ma per me preziosi. Negli anni si è innamorata dei miei abiti. Ne aveva 47 e idee sempre molto precise".

"Non amava i toni accesi, sgargianti - ha continuato Roberto Capucci - diversamente dalla sorella Paola che adorava invece i colori, prediligeva le creazioni con la vita stretta, sempre accollate e le maniche importanti. Con gli anni era diventata vanitosa e ambiziosa - prosegue il grande maestro- In televisione avevano fatto un programma dedicato alle donne di scienza, al loro modo di essere, di vestirsi. E Rita Levi Montalcini, all'unanimità, venne incoronata come la più elegante tra le scienziate. Non seguiva la moda, come fanno tutte le grandi donne con una forte personalità, non ne aveva bisogno. Ma voleva essere bella. Aveva un suo stile, personalissimo, che la contraddistingueva".

Elegante e regale. Roberto Capucci, infatti, disegnò per la cerimonia del Nobel un abito 'da regina'. " E pensare che aveva timore di 'indossare' la coda. Ma fui chiaro e inflessibile - continua nei suoi ricordi Roberto Capucci- 'Tutti gli uomini saranno in frac, le dissi, lei è l'unica donna a ricevere il Nobel dalle mani del re. Dovrà essere una regina. E la professoressa Montalcini mi portò fortuna. Perché da lì a poco mi invitarono a fare una mostra dei miei abiti a Stoccolma - conclude - Venne ad inaugurarla la regina Silvia di Svezia. Mi chiese di portare anche l'abito di Rita Levi Montalcini e la foto che la ritraeva accanto al marito, il re Carl Gustav. Una gioia e un onore per me".

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