cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 07:12
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Carceri, D'Elia (Nessuno tocchi Caino): "Visite al 41bis? Polemica è attacco a Cartabia e Dap"

07 luglio 2022 | 18.01
LETTURA: 2 minuti

'Nessuno scandalo, non è prima volta'

(Foto repertorio - Fotogramma)
(Foto repertorio - Fotogramma)

"Più che un attacco a 'Nessuno tocchi Caino' è un attacco subdolo a chi sta compiendo un'opera sovraumana di mantenere le carceri italiane nell'alveo della legalità e nel rispetto dei principi costituzionali: mi riferisco alla ministra della Giustizia Cartabia e al capo del Dap Renoldi". Lo afferma all'Adnkronos Sergio D'Elia, segretario di 'Nessuno tocchi Caino' commentando le polemiche per la visita, avvenuta a maggio da parte di rappresentanti della stessa associazione nelle carceri sarde, durante la quale è stato concesso di incontrare anche detenuti al 41bis.

"Non ci meraviglia questo attacco anche se ci lascia sgomenti, semmai meraviglia che si decida di denunciare questo scandalo due mesi dopo la visita - sottolinea - Noi siamo stati autorizzati a visitare le carceri sarde, tutti i detenuti compresi quelli al 41bis. Lo abbiamo fatto nel rispetto dei limiti: non possiamo parlare di vicende giudiziarie, ma possiamo verificare le condizioni di vita dei detenuti e lo abbiamo fatto anche per il 41bis. Dopo ogni visita abbiamo reso pubblico l'esito".

La presidente di 'Nessuno tocchi Caino' Rita "Bernardini ha preparato e inviato un rapporto alla ministra Cartabia e a Renoldi. Lo scandalo non è la visita che ci è stata concessa, anche e non solo a persone al 41bis, - afferma D'Elia - ma a leggere il rapporto, lo scandalo è la carenza allarmante di direttori, la carenza di comandanti della polizia penitenziaria e la carenza di educatori. Le condizioni sanitarie sono al limite del rispetto del diritto fondamentale alla salute ed è stata riscontrata la presenza di un elevato numero di malati psichiatrici". "Non è vero che è la prima volta che viene consentito a 'Nessuno tocchi Caino' di visitare i detenuti al 41bis - sostiene il segretario dell'associazione - E' già accaduto nel 2019 e nei mesi e negli anni precedenti, ad esempio a Viterbo, Parma e Tolmezzo". Durante la visita c'è stato un incontro anche con detenuti mafiosi come Leoluca Bagarella e Michele Zagaria? "Abbiamo incontrato tutti i detenuti al 41bis, circa un'ottantina a Sassari e sei a Nuoro", risponde D'Elia secondo il quale le polemiche sono frutto di un "attacco a Cartabia e Renoldi per le loro posizioni che, siamo consapevoli, sono molto diverse dalla nostre perché entrambi non mettono in discussione il regime 41bis e la norma sul 4bis, a differenza nostra che vorremmo una radicale riforma sia dell'uno che dell'altro".

Infine sulle indiscrezioni relative alla richiesta e possibile iscrizione di detenuti alla stessa associazione, D'Elia sottolinea che "'Nessuno tocchi Caino' non può negare l'iscrizione a nessuno, neanche a condannati al fine pena mai o all'isolamento, a coloro che sono considerati i 'cattivi' per eccellenza", continua D'Elia ricordando le parole dell'ex leader dei Radicali Marco Pannella sull'iscrizione del boss Piromalli e aggiungendo che "se detenuti al 41bis si iscrivessero a 'Nessuno tocchi Caino' non potremmo impedirlo, anzi auspichiamo che lo facciano: non sarebbe un'iscrizione per avere e conquistare potere perché, in tal caso, dovrebbero rivolgersi ad altri".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza