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Carige, domani la resa dei conti Malacalza-Mincione

19 settembre 2018 | 20.23
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Forse non sarà la battaglia campale che ci si aspettava, ma l'assemblea di Carige che si terrà domani potrebbe riservare colpi di scena. La lista di Raffaele Mincione, in corsa per il nuovo cda forte di un accordo con i soci Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, è stata ammessa dal Tribunale di Genova a partecipare all'assise. I giudici, in mattinata, si sono espressi anche sui diritti di voto con cui il patto è autorizzato a votare: si tratta del 9,99%, in linea con quanto deciso da Bankitalia dopo che finanziere e soci non hanno chiesto per tempo l'autorizzazione della Vigilanza per poter salire sopra la soglia del 10%.

Il ricorso d'urgenza presentato dai Malacalza per inibire la partecipazione del finanziere, ad ogni modo, è stato bocciato e la loro lista, la numero '1', non potrà vincere a tavolino: dovrà, invece, saggiare l'appoggio del mercato e degli altri soci, grandi e piccoli. Non è escluso che i fondi e gli investitori internazionali, compresa una schiera di hedge fund risvegliati da Mincione, possano votare per la lista di Pop 12, oppure scegliere quella di Assogestioni, drenando sostegni alla lista della famiglia di imprenditori liguri.

E' probabile che l'affluenza sia molto alta, con percentuali mai viste, intorno al 70% del capitale, con mille biglietti staccati. Anche così, i numeri penderebbero a favore dei Malacalza. Al momento, il primo socio di Carige può contare su una partecipazione azionaria del 27,55%, aumentata con acquisti anche da Sga, che ha ridotto la sua quota all'1,79%. Il patto tra Mincione, Volpi e Spinelli aveva sindacato una quota di circa il 15,2%, ma l'accordo è stato privato di circa un terzo dei diritti di voto.

A rendere tutto più complicato ci sono le liste di minoranza presentate da Coop Liguria (1,8%) e dal comitato dei gestori (2,9%), che convoglieranno altri voti. Lo scenario più probabile è quello di un'assemblea dei soci spaccata e, quindi, di un cda privo di una netta maggioranza, con consiglieri di liste diverse destinati a sfidarsi a ogni riunione. E, tra questi, lo stesso Mincione, primo candidato della sua lista. Da statuto, il sistema di Carige è proporzionale: i voti ottenuti da ciascuna lista vengono divisi per uno, due, tre e così via fino al numero dei consiglieri da eleggere. I pattisti, ad esempio, vogliono proporre un cda a 15 membri.

I quozienti più elevati ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna lista nell’ordine previsto. La lista di Malacalza schiera Pietro Modiano, Lucrezia Reichlin, Fabio Innocenzi, Stefano Lunardi, Salvatore Bragantini, Francesca Balzani, Lucia Calvosa, Chiara Del Prete, Luisella Bergero e Stefano Dagnino. Nella lista di Mincione, oltre a lui, sono candidati Bruno Pavesi, l'attuale ad Paolo Fiorentino, Luisa Marina Pasotti, Bruno Savio, Paola de Martini, Manuela Geranio, Alfonsino Mei, Aldo Spinelli, Massimo Catizone, Cristina Amato e Silvio de Fecondo. Due i nomi della lista di Coop Liguria: Mauro Bruzzone e Fernando Pellegrini. Assogestioni ha messo in campo Giulio Gallazzi, Angelo Busani e Sonia Peron.

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