L'ex Ceo di Hewlett-Packard continua a sondare la possibile candidatura alla nomination repubblicana, e ricorda che con lei in campo la Clinton "non potrà giocare la carta del genere" come invece potrà fare se avrà, come è al momento, solo avversari maschi.
Se Carly Fiorina alla fine deciderà di candidarsi con i repubblicani, Hillary Clinton si vedrà scippata la carta con cui questa volta spera di vincere la Casa Bianca, quella della necessità di eleggere finalmente una donna alla presidenza. E' la stessa ex Ceo di Hewlett-Packard a ricordarlo, sottolineando, come lei possa essere l'unica a smontare l'argomento che fino ora sembra principe della campagna della Clinton, cioè quella della "first woman president'.
Anche l'ex segretaria diventata manager in fondo condivide la necessità di una maggiore presenza delle donne nei posti di potere: "Se le donne vengono coinvolte in un problema, il problema si risolve, i fatti sono chiari", ha affermato ad un incontro con i giornalisti a Washington. Ma se ci sarà una donna anche sul fronte repubblicano allora la Clinton "non potrà più giocare la carta del genere", ma dovrà fare una campagna elettorale sul programma politico e non "sulle politiche di identità". Insomma, la 60enne manager - che in effetti ha già tentato una volta di entrare in politica sfidando, senza successo, nel 2010 sempre una donna, la senatrice democratica Barbara Boxer - continua quindi a valutare di scendere nel campo, già abbastanza affollato, e di soli uomini, dei candidati repubblicani alla Casa Bianca.
E, soprattutto, insiste nel presentarsi come un'arma vincente del partito per spuntare quelle della candidata democratica. Anche perché, a differenza dell'ex first lady arrivata alla politica sulla scia del marito, Fiorina può rivendicare una storia di un successo tutto femminile, ricordando - come fa spesso - come la sua fortuna iniziò quando, assunta come segretaria, riuscì a mostrare di avere le capacità e la preparazione per fare molto di più.
