Il mercato immobiliare rimane debole, nell'ultimo trimestre del 2013: il 70,5% degli agenti segnala una riduzione dei prezzi di vendita (era il 68,2% nel trimestre precedente); gli incarichi inevasi sono stabili; i giudizi sull'andamento delle quotazioni restano improntati al pessimismo. E' quanto emerge dal sondaggio congiunturale della Banca d'Italia, Tecnoborsa e dell'Agenzia delle entrate (effettuato su 1.406 agenzie immobiliari). Dall'indagine effettuata si leggono anche ''alcuni segnali moderatamente positivi''. Migliorano, infatti, le attese sull'andamento a breve termine del mercato di riferimento e, per il mercato nazionale, si consolidano le prospettive favorevoli in un orizzonte di medio termine (due anni).
La quota di agenti che hanno venduto almeno un'abitazione nel periodo ottobre-dicembre è pari al 65,8%, in aumento rispetto sia al periodo precedente (comunque affetto da un'accentuata stagionalità tipica dei mesi estivi), sia al trimestre corrispondente del 2012. In oltre i due terzi dei casi si è trattato della vendita di abitazioni preesistenti. Le vendite hanno interessato, in prevalenza, immobili di metratura fino a 140 mq (circa il 95%), abitabili o parzialmente da ristrutturare (64,8%), con classe energetica bassa (circa 62%).
Il margine medio di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore, pari al 16%, non si è discostato significativamente dal livello medio dei quattro precedenti trimestri. Il tempo che intercorre tra l'affidamento del mandato e la vendita si conferma attorno ai 9 mesi. (segue)