Formazione, tanta, per datori di lavoro e lavoratori ma sopratutto ripensare ad introdurre un certo grado di flessibilità nel mercato del lavoro: "1-2 anni di flessibilità da decidere d'intesa con i sindacati a cominciare dall'abolizione della causale nei contratti a tempo determinato fruibili per un tempo più lungo arrivando forse anche al voucher purché non ci sia abuso". Questa per Maurizio Casasco, presidente di Confapi, la ricetta da mettere in pratica per fronteggiare la situazione di fine blocco dei licenziamenti.
"Avremo licenziamenti alla fine del blocco ma anche assunzioni di lavoratori che però non saranno adeguatamente formati", aggiunge guardando alla necessità appunto di una formazione "vera, mirata e controllata" dei lavoratori che così potranno rispondere alla domanda che si riaffaccerà sul mercato alla ripartenza. "I lavoratori non possono restare sempre a casa e su questo siamo d'accordo con i sindacati. Serve riqualificazione manageriale dei datori di lavoro ma anche dei lavoratori.Prima di pensare ai beni materiali, al 4.0, alla robotica dobbiamo pensare alla qualificazione professionale", conclude.