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Caso Annibali, a 'Storie Maledette' il mandante dell'aggressione. "Rai non trasmetta l'intervista"

02 febbraio 2016 | 18.14
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Lucia Annibali (Fotogramma)
Lucia Annibali (Fotogramma)

"Che un uomo condannato in secondo grado per l'aggressione con l'acido di una giovane vada in televisione a raccontare la sua storia 'di amore, ossessione e passione', come è scritto nel testo che lancia il programma su Rai Tre, è un fatto grave e che lascia stupiti per le modalità con cui si è verificato". Così in una nota la vicecapogruppo del Pd alla Camera Alessia Morani, che ha presentato un'interrogazione in Commissione Vigilanza Rai per chiedere che l'intervista rilasciata alla trasmissione 'Storie Maledette' da Luca Varani, condannato in secondo grado per l'aggressione che ha sfigurato l'avvocatessa Lucia Annibali, non venga trasmessa.

"L'imputato si è sempre rifiutato di rispondere alle domande della Procura e della Corte di Cassazione, che deve ancora decidere - spiega Morani - Al posto di rendere una doverosa testimonianza alla legge, Varani preferisce le telecamere di una trasmissione tv. La redazione, poi, si permette di lanciare il programma sul sito web della terza rete Rai con queste parole: 'Varani non ha mai parlato, non ha mai spiegato come l’amore per Lucia possa essersi trasformato in rabbia, in vendetta. Lo fa per la prima volta con Franca Leosini che scende con Luca Varani nell’ossessione di quella storia, in cui sesso e passione travolgono morbosamente due giovani vite, alla fine, vittime entrambe, di una maledetta storia'".

"Sono frasi che si commentano da sole - attacca la deputata dem - E' grave che il Dipartimento penitenziario abbia dato il permesso alla troupe di realizzare l'intervista e chiederemo al ministro della Giustizia di andare a fondo della vicenda, ma crediamo anche che la testimonianza di Varani non possa andare in onda perché le sue dichiarazioni avranno valenza processuale e non possono essere utilizzate per fare share nella televisione pubblica".

“Un'intervista quantomeno inopportuna che necessita di un chiarimento da parte del ministro della Giustizia sui criteri adottati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nel concedere l’autorizzazione" afferma la deputata di Sinistra Italiana Lara Ricciatti che ha depositato un'interrogazione parlamentare, chiedendo la sospensione della messa in onda dell'intervista. “Essendo tutt’oggi pendente il processo in Corte di Cassazione - continua Ricciatti - questa intervista rischia di minare la necessaria serenità della Suprema Corte chiamata a pronunciarsi su un caso tanto delicato. Inoltre, si offrirebbe all’opinione pubblica un racconto evidentemente parziale, giacché viene dalla viva voce dell’imputato con poche mediazioni".

"Senza voler togliere nulla alla professionalità dell’intervistatrice - prosegue - resta il timore che si fornisca un quadro della vicenda slegato dalle evidenze probatorie presentate in giudizio, unica sede deputata per il riconoscimento delle responsabilità di Varani, al quale sono state riconosciute, come è giusto, tutte le garanzie di difesa previste dall’ordinamento".

"Mi auguro - conclude - che ragioni di opportunità e buon senso portino a sospendere la messa in onda dell'intervista a Varani sino a quando il ministro non fornirà i dovuti chiarimenti sull’iter e sui criteri adottati dal Dap nell’autorizzare l’intervista e comunque non prima della pronuncia della Corte di Cassazione".

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