"Lunedì presenteremo una modifica al nostro regolamento che preveda la revoca delle gare sulle quali nutriamo dei sospetti. È una misura estrema e molto grave, che genererà preoccupazione nel mondo degli appalti. Ma dobbiamo farlo". Così Luigi Marroni, amministratore delegato della Consip, in un'intervista a Repubblica sull'inchiesta che ha portato all'arresto dell'imprenditore Alfredo Romeo e che ha coinvolto anche la Centrale unica per gli acquisti della pa.
"Da anni occupo posizioni che mi danno potere decisionale - afferma l'ad - così la gente pensa di potermi chiedere favori e che io possa farli. Il segreto è uno solo: non fare questi favori, lasciare che te li chiedano e non farli. Anche se dire no magari comporta un prezzo". Marroni riferisce di aver anche dato la propria disponibilità al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a rimettere il suo mandato. "Ho chiesto un colloquio con il ministro Padoan, e sono stato immediatamente ricevuto. Al ministro - racconta - ho fatto presente gli estremi della vicenda in cui era coinvolta la Consip ed il mio ruolo nella stessa, dando immediatamente la mia disponibilità a lasciare l’incarico, sia per tutelare l’azienda sia per la mia persona. Il ministro mi ha confermato la fiducia e invitato ad andare avanti".
Infine a chi lo addita come un manager scelto dal 'giglio magico' dell'ex premier Matteo Renzi risponde ricordando i risultati conseguiti quando era assessore alla Sanità alla regione Toscana: "La Sanità toscana è stata riformata ed è considerata la più efficiente d’Italia".
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