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Caso Cucchi, Lucia Uva a Boldrini: "Sdegno per parole Salvini, intervenga"

06 gennaio 2016 | 18.20
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La presidente della Camera Laura Boldrini (Fotogramma)

"Provo sdegno e umiliazione" per le parole del segretario della Lega Matteo Salvini e "di altri politici che non conosco nulla dei processi che ci riguardano, tuttavia si sono permessi di offendere noi e i nostri cari". Lo scrive Lucia, la sorella di Giuseppe Uva, morto nel 2008 dopo essere stato fermato dai carabinieri e aver trascorso parte della notte in caserma, in una lettera indirizzata alla presidente della Camera Laura Boldrini e pubblicata sulla pagina Facebook di Luigi Manconi.

Alla Boldrini, Lucia assicura che, insieme a tutti i familiari delle vittime dello Stato, continuerà a battersi "affinché sulle sofferenze patite dai nostri cari e sulla loro morte non cada l'oblio, ma - sottolinea - una sua parola ci sarebbe di grande conforto".

La sorella di Giuseppe Uva spiega: "Mi rivolgo a Lei in quanto circa due anni fa lei ci volle ricevere. Accompagnate dal Prof. Luigi Manconi io, Ilaria Cucchi, Patrizia Aldrovandi, Claudia Budroni, Grazia Serra, Domenica Ferrulli e altri famigliari di vittime dello stato abbiamo avuto l'occasione di parlare con Lei. Le raccontammo la nostra pena, il nostro bisogno di verità e giustizia. Oggi mi rivolgo ancora a Lei e a tutte le Deputate e Senatrici chiedendo di spogliarvi dei vostri abiti parlamentari per riconoscervi come madri, sorelle e figlie per capire il nostro strazio e la sete di giustizia che ci accomuna".

"La mia solidarietà verso Ilaria Cucchi è la stessa che ho dato a Patrizia Moretti e che darò in futuro a tutte le mie sorelle - spiega Lucia - Provo sdegno e umiliazione sentire le dichiarazioni del segretario della lega Matteo Salvini ed altri politici che non conosco nulla dei processi che ci riguardano, tuttavia si sono permessi di offendere noi e i nostri cari. Ciro le testuali parole di Matteo Salvini sul post pubblicato in Facebook rivolto a Ilaria Cucchi: 'Il post su Facebook? Mi fa schifo, si vergogni. Il carabiniere fa bene a querelarla'".

"Vorrei ricordarle, cara presidente Boldrini - prosegue ancora Lucia Uva -, che da anni noi vittime subiamo violenza psicologica da parte di militari e poliziotti coinvolti nei processi relativi alla morte dei nostri cari, senza che si alzi una voce autorevole delle istituzioni dello stato a nostra difesa. Chiedo a Lei Presidente, da donna a donna, quanto dovremo subire ancora per avere verità è giustizia?".

"Noi continueremo a batterci, finché ci sarà consentito, nelle sedi appropriate, i tribunali, affinché sulle sofferenze patite dai nostri cari e sulla loro morte non cada l'obblio, ma una Sua parola ci sarebbe di grande conforto", conclude.

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