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16 maggio 2014 | 17.36
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Finisce la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia condannato in via definitiva a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Il legale: “Stupito da una decisione così veloce, difficile che i ministri abbiano potuto leggere ben quattro sentenze, cioè migliaia e migliaia di pagine così in fretta”. Berlusconi: “Smentiti tutti coloro che pensavano che andasse lì per evadere perché essendo persona intelligente mai avrebbe scelto un Paese che lo avrebbe estradato”

(Foto Infophoto) - PRISMA
(Foto Infophoto) - PRISMA

Finisce la latitanza di Marcello Dell’Utri. Le autorità libanesi hanno deciso l’estradizione in Italia dell’ex senatore di Forza Italia condannato in via definitiva a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo ha confermato un funzionario governativo all’agenzia Dpa. “Marcello Dell’Utri sarà in Italia entro la fine della prossima settimana”, ha detto il funzionario chiedendo di mantenere l’anonimato e spiegando che “ci sono delle procedure legali ancora da espletare”, ma che “il signor Dell’Utri sarà in Italia entro giovedì”.

Il primo ok all’estradizione dal Libano per Dell’Utri era arrivato pochi giorni fa, quando il Procuratore generale della Cassazione libanese, Samir Hammoud, aveva dato parere positivo per l’espulsione dell’ex braccio destro di Silvio Berlusconi, condannato lo scorso 9 maggio dalla Cassazione in via definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il legale libanese di Dell’Utri, Akram Azoury, ha più volte tentato di giocare la carta della prescrizione del reato, ma anche dell’assenza nel Codice penale libanese del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ma il comma C dell’articolo 20 del Trattato di cooperazione internazionale tra Italia e Libano, a cui faceva riferimento l’avvocato Azoury, non parla di prescrizione del reato in uno dei due Stati contraenti ma si riferisce all’estinzione della pena. Dunque, non è questo il caso di Dell’Utri. La sentenza definitiva per Dell’Utri era arrivata il 9 maggio dopo quattro ore di Camera di Consiglio dei giudici della Corte di Cassazione che aveva confermato la condanna a sette anni di carcere per l’ex senatore. Dell’Utri è stato arrestato lo scorso 12 aprile a Beirut e dal 18 aprile è stato trasferito in ospedale per essere curato per un problema cardiaco.

“Devo essere sincero, trovo davvero strano che il Governo libanese abbia preso una decisione così importante, in così poco tempo”, afferma l’avvocato Giuseppe Di Peri, legale storico di Dell’Utri. “Appare difficile - sottolinea - che i ministri abbiano potuto leggere ben quattro sentenze, cioè migliaia e migliaia di pagine così in fretta. Dell’estradizione si occupano i colleghi libanesi, con cui non ho contatti - spiega dal suo studio palermitano - ma ribadisco con forza che la lettura di migliaia di pagine in così poco tempo appare alquanto strana, a mio avviso”.

Dispiaciuto Silvio Berlusconi: “E’ una cosa che non riesco a commentare. Dico solo che sono smentiti tutti coloro che pensavano che andasse lì per evadere e fare il latitante, perché essendo persona intelligente mai avrebbe scelto un Paese che lo avrebbe estradato”, commenta Silvio Berlusconi a Rainews24.

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