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Caso di meningite a Grosseto: colpita studentessa di 22 anni, profilassi per i contatti

12 gennaio 2016 | 11.35
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Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Avviata la verifica dei contatti e la profilassi per il caso di meningite meningococcica di tipo B, che ha colpito una studentessa universitaria grossetana di 22 anni che studia e vive a Bologna, ricoverata, da ieri, all’ospedale Sant’Orsola nel capoluogo emiliano. Nella tarda serata di ieri, infatti, è arrivata da Bologna la notifica ufficiale all’igiene e sanità pubblica di Grosseto e, da questa mattina, i sanitari hanno avviato l’indagine epidemiologica per individuare i contatti della giovane e avviare immediatamente la profilassi antibiotica.

I protocolli sanitari, infatti, prevedono questa procedura nel tempo più rapido possibile dal momento in cui è accertata la malattia, cercando i contatti fino a 10 giorni prima della manifestazione dei sintomi. In questo caso, quindi, dal primo gennaio. Si precisa che la studentessa è stata a Grosseto nei giorni 3, 4 e 5 gennaio ed è partita per Firenze la mattina del 6, raggiungendo Bologna la sera stessa.

In questo periodo, stando a quanto ricostruito con l’indagine epidemiologica, la ragazza avrebbe frequentato la Biblioteca Chelliana di Grosseto, il pomeriggio del 4 e del 5 gennaio. Mentre, la mattina del 6 ha preso l’autobus delle 8 per Firenze, da dove nel tardo pomeriggio è partita per Bologna in treno.

Il 3 gennaio, invece, la studentessa, dopo aver raggiunto Firenze da Bologna, in treno, è arrivata a Grosseto in auto, con il sistema “bla bla car”. Eventuali ulteriori dettagli sugli spostamenti saranno comunicati successivamente

I medici della Asl raccomandano a tutti coloro che in queste date si trovavo in biblioteca, erano sull’autobus, in treno, in auto o sono stati comunque a contatto con la ragazza di fare la profilassi, rivolgendosi al proprio medico di famiglia o all’ambulatorio di Igiene pubblica di Grosseto.

“La profilassi raccomandata – spiega Maurizio Spagnesi, responsabile Igiene pubblica della ex Asl 9 – è molto semplice e consiste nell’assunzione di un’unica compressa di ciprofloxacina da 500 mg, per via orale, nelle persone oltre i 12 anni.

Per chi ha meno di 12 anni, invece, si somministra rifampicina 10 mg/kg ogni 12 ore per due giorni. Non sono necessari esami ematici o tamponi faringei, ai fini della profilassi – aggiunge Spagnesi – che è comunque raccomandata a tutti i contatti anche se già vaccinati. A questo proposito, occorre precisare che il vaccino non è uno strumento di prevenzione raccomandato nell’immediatezza del caso, come invece la profilassi antibiotica”.

La meningite, ricorda la Asl di Grosseto, è una malattia molto grave, causata da batteri, da virus o da funghi e da altri agenti, che comporta una infiammazione delle membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale (le meningi).

La forma batterica, provocata da vari sierogruppi di Neisseria Meningitidis, è quella più grave e per la quale è prevista la profilassi antibiotica per tutti coloro che sono entrati in contatto con la persona ammalata. Di solito si manifesta in modo improvviso con febbre alta, mal di testa, mal di gola, nausea e comparsa, nelle 12 - 24 ore successive, di fotofobia, rigidità nucale, rash cutaneo di tipo emorragico, convulsioni, perdita di coscienza. La terapia consiste nella somministrazione massiccia di antibiotici specifici in ospedale, già al sospetto.

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