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Diciotti, Giunta dice no a processo per Salvini

19 febbraio 2019 | 14.03
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Coro dem: "Giarrusso vergogna". Lui fa il gesto delle manette

Matteo Salvini (FOTOGRAMMA)
Matteo Salvini (FOTOGRAMMA)

No al processo per Salvini. La Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato ha votato a favore della relazione del presidente e relatore Maurizio Gasparri. I voti a favore sono stati 16 (4 della Lega, 6 del M5S, 4 di FI, uno di FdI e uno delle autonomie), sei quelli contrari: i 4 del Pd, quello di Pietro Grasso e quello di Gregorio De Falco. La proposta del senatore azzurro chiedeva di dire no alla richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini per la vicenda Diciotti, richiesta fatta dalla procura di Catania, con l'accusa per il ministro dell'Interno di 'sequestro di persona aggravato' a seguito dell'impedimento dello sbarco dei 177 migranti a bordo della nave della Guardia Costiera italiana, ferma per cinque giorni di fronte al porto di Catania.

"Dibattito serio e ricco di spunti, presenterò la mia relazione arricchita dagli spunti emersi nel dibattito, ad esempio sul tema della compressione della libertà, che per me non c'è stata - ha commentato Gasparri al termine del voto - E' una vicenda inedita, faremo giurisprudenza. Sono molto lieto che la mia proposta sia stata accolta, abbiamo fatto un ottimo lavoro". "La mia proposta è stata approvata e quindi la Giunta chiederà all'aula di non autorizzare il processo al ministro Salvini perché ai sensi della legge costituzionale del 1989 si ritiene che ci siano delle esimenti che riguardano la tutela di un rilevante interesse pubblico e che ci sia stata un'azione di governo orientata ai principi fondamentali della Costituzione" ha aggiunto Gasparri, specificando di aver anche avuto "il mandato come relatore". "Nei prossimi giorni - ha proseguito - depositerò la relazione sulla quale l'aula del Senato entro i prossimi trenta giorni dovrà pronunciarsi". Gasparri ha evidenziato che il suo mandato di relatore è stato votato anche dal Pd: "Lo considero un atto di rispetto personale... Poi ce l'hanno con Giarrusso, quelli ce l'hanno con Renzi... Io non ce l'ho con nessuno. Devo applicare le regole della Costituzione, della legge e del regolamento".

Di fronte alla giunta è andata in scena la protesta dei senatori dem. Cori da stadio indirizzati in particolare contro il senatore del M5S Mario Michele Giarrusso: 'sei senza vergogna', 'dimettiti' e anche 'onestà, onestà'. Il senatore del M5S ha fatto capolino dalla porta della giunta, facendo con le mani il gesto delle manette. "Non accettiamo lezioni di onestà da chi ha parenti e amici agli arresti - ha detto Giarrusso ai senatori del Pd che lo contestavano - Noi abbiamo difeso l'azione del governo e la possibilità del governo di operare nell'interesse dei cittadini. Niente a che vedere con associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, truffa ai risparmiatori che hanno messo in atto altri". Giarrusso ha dovuto a fatica guadagnarsi l'uscita dal palazzo, mentre i senatori dem facevano volteggiare sulla sua testa cartelli con la scritta 'vergogna', 'decide Casaleggio', 'la chiamavano onestà'.

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