
L'avvocato Sgrò all'Adnkronos: "I familiari di Cedric Tornay non hanno mai avuto accesso ad atti: assurdo, ora ci diano le carte"
La famiglia del vicecaporale Cedric Tornay, accusato del duplice omicidio del 4 maggio 1998 che causò la morte del comandante delle guardie svizzere Alois Estermann e della moglie Gladys Meza Romero, vogliono che siano riaperte le indagini. "E' nostro interesse - spiega all'Adnkronos l'avvocato Laura Sgrò - che si riapra il caso. Prima di presentare nuove evidenze dobbiamo necessariamente avere accesso agli atti. Non avendo mai avuto contezza del fascicolo, non sappiamo cosa sia nuovo e cosa non lo sia. Il primo passo per mettere insieme tutta la documentazione nuova sarà dunque quello di chiedere il fascicolo integrale che la famiglia non ha mai visto. E non vedo ragioni perché questo accesso ci possa essere negato".
L'avvocato Sgrò, una volta ottenuto l'accesso agli atti, procederà a "nominare consulenti per fare indagini con i mezzi attuali. Ci sono davvero tante cose che non tornano su questa vicenda". Una volta che sarà presentata l'istanza con la richiesta alla magistratura vaticana di riaprire l'indagine la famiglia di Cedric Tornay verrà a Roma.
Il caso Estermann riguarda il duplice omicidio - commesso il 4 maggio 1998 in Vaticano - che causò la morte del comandante della Guardia Svizzera Pontificia Alois Estermann e di sua moglie Gladys Meza Romero uccisi dal vicecaporale Cédric Tornay che poi si suicidò. La ricostruzione fornita dalle autorità vaticane venne contestata dalla madre dell'assassino e si sono sviluppate nel tempo varie teorie alternative che hanno coinvolto teorie del complotto e casi irrisolti come la scomparsa di Emanuela Orlandi.