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Caso Fuentino: il Parco in Costiera non e' speculazione, lo dicono i giudici

17 giugno 2014 | 20.19
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Il Parco del Fuenti sulla Costiera Amalfitana non è una speculazione. Lo hanno stabilito oggi i giudici del Tribunale di Salerno, a conclusione del processo relativo all'intervento di restauro del paesaggio per la realizzazione del Parco del Fuenti, dopo che il 30 settembre del 2010 la Guardia di Finanza aveva sequestrato l'intera area per una presunta speculazione edilizia. Con la sentenza odierna sono stati prosciolti tutti gli imputati dai capi di accusa A, B e C, cioè abuso d'ufficio, falso ideologico e articolo 44 Dpr 380/2001.

Il caso del Fuenti-bis, detto anche Fuentino, nasce in seguito all'abbattimento, avvenuto nel 1999, dell'hotel Fuenti, l'ecomostro che ha rappresentato uno dei primi casi di abuso edilizio su vasta scala in Italia. Proprio per 'bonificare' quell'area di oltre 17 ettari è stato in seguito progettato il Parco del Fuenti, posto successivamente sotto sequestro dalla Gdf e ora dissequestrato.

Assolti perchè "il fatto non sussiste" l'architetto Maria Teresa Mazzitelli, titolare della ditta esecutrice dei lavori; l'ingegnere Alberto de Flammineis; il progettista ingegnere, Massimo Adinolfi; l'architetto Olindo Manzione, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Vietri sul Mare. Le uniche contravvenzioni comminate sono state quelle per la difforme installazione della struttura lignea dello stabilimento balneare, che era ancorato alla roccia con il supporto di plinti in cemento armato, anziché di pali infissi nella sabbia. (segue)

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