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Caso Guerrina, padre Graziano espulso da ordine religioso

11 settembre 2020 | 10.35
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In corso l'iter di riduzione allo stato laicale

foto 'Chi l'ha visto?'
foto 'Chi l'ha visto?'

L'ordine dei Frati Premostratensi ha espulso padre Gratien Alabi. Lo conferma l'avvocato di padre Graziano, Riziero Angeletti al "Corriere di Arezzo". Il sacerdote, ora ex, sta scontando nel carcere romano di Rebibbia i 25 anni di reclusione ai quali è stato condannato in via definitiva per l'omicidio e l'occultamento di cadavere di Guerrina Piscaglia.

La donna, invaghita del prete, sparì da Cà Raffaello, nel comune di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, il primo maggio 2014. In base a forti indizi ritenuti con forza di prove, l'uomo di Chiesa è stato riconosciuto colpevole nei tre gradi di giudizio. Ora l'ordine dei Premostratensi, che lo aveva accolto nella fase degli arresti domiciliari, ha revocato a padre Graziano ogni tipo di incarico e il religioso non può più celebrare la Santa Messa o altre funzioni religiose. E' in atto anche l'iter del Vaticano volto alla riduzione allo stato laicale di Alabi, congolese, 50 anni.

L'Ordine dei Premostratensi si accinge anche a partecipare alla causa sulla richiesta danni avanzata dai familiari di Guerrina - il marito Mirco e il figlio disabile Lorenzo - che hanno chiamato in causa anche la Curia di Arezzo che aveva inviato Cà Raffaello il sacerdote. Il vescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana, ricevuto l'atto degli avvocati Nicola Detti e Francesca Faggiotto, ha interessato della questione legale la Santa Sede. Secondo gli avvocati della famiglia Alessandrini l'istituzione ecclesiastica ha delle responsabilità nell'accaduto. Gratien Alabi, che fu incastrato da messaggi col cellulare e bugie, continua a negare di aver ucciso la Piscaglia e averne fatto sparire il corpo. Non ha però finora offerto elementi nuovi e dirompenti per un processo di revisione.

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