L'ex direttore generale Paolo Cipriani e il suo vice Massimo Tulli, a giudizio per omissioni legate alla violazione della normativa antiriciclaggio, dovranno ripresentarsi il prossimo 2 dicembre
E' stato rinviato al 2 dicembre prossimo il processo che vede imputati davanti al giudice monocratico l'ex direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e l'ex direttore Massimo Tulli, finiti sotto processo a conclusione dell'inchiesta che nel 2010 determinò il sequestro di 23 milioni di euro depositati presso l'Istituto delle opere di religione. L'accusa per i due ex dirigenti è quella di violazione delle norme antiriciclaggio, indagine avviata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dai pubblici ministeri Rocco Fava e Stefano Pesci.
A determinare il rinvio è stata l'impossibilità momentanea di rintracciare un fascicolo che risulta regolarmente formato ma che stamane è stato impossibile recuperare. Il fascicolo comunque, come è stato precisato, "risulta formato attraverso il sistema di registrazione digitale". E di conseguenza secondo quanto è stato detto non si è perduto nulla ed è già stata messa a disposizione del tribunale copia degli atti formati dalla Procura.
Per quanto riguarda l'accusa ai due ex dirigenti è stata contestata una serie di omissioni conseguenti ad operazioni ritenute sospette. Tali omissioni sono punite dalle disposizioni in materia di prevenzione delle operazioni di riciclaggio. Inizialmente era stato coinvolto anche Ettore Gotti Tedeschi ma la sua posizione è stata archiviata.
Gli accertamenti hanno riguardato la violazione di obblighi previsti dalle norme antiriciclaggio e in particolare si erano riferite al trasferimento di 23 milioni di euro alla banca Jp Morgan Frankfurt (20 milioni) e alla Banca del Fucino (3 milioni).