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Doping: caso Kostner, da gioia Sochi a squalifica in meno di un anno/Scheda

16 gennaio 2015 | 18.00
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Il Tna ferma la pattinatrice azzurra per un anno e 4 mesi per il suo coinvolgimento nel caso del marciatore Alex Schwazer, suo ex fidanzato. Dalla richiesta shock della procura alla decisione del tribunale: tutte le tappe della vicenda

La pattinatrice azzurra Carolina Kostner (Foto: Infophoto) - INFOPHOTO
La pattinatrice azzurra Carolina Kostner (Foto: Infophoto) - INFOPHOTO

Dalla gioia per le due medaglie di bronzo a Olimpiadi e Mondiali all'incubo della squalifica per complicità nel caso di doping che ha visto coinvolto il suo ex fidanzato Alex Schwazer. E' la triste parabola nella carriera della pattinatrice azzurra Carolina Kostner, sanzionata con uno stop di un anno e 4 mesi dal Tribunale nazionale antidoping.

A livello di giustizia sportiva la sua vicenda, dopo il doppio exploit a Sochi e alla rassegna iridata in Giappone, inizia a metà settembre quando la procura antidoping del Coni per la prima volta la convoca per rispondere della violazione degli articoli 2.8 e 2.9 del codice mondiale antidoping: in pratica la pattinatrice azzurra è accusata di complicità e omessa denuncia nel caso che ha coinvolto il marciatore altoatesino, squalificato per assunzione di Epo alla vigilia delle Olimpiadi di Londra.

L'azzurra avrebbe aiutato Schwazer ad eludere un controllo antidoping il 30 luglio 2012, a Oberstdorf, presso la sua abitazione. La Kostner diserta la prima audizione, fissata per il 19 settembre, e viene riconvocata una settimana dopo quando risponde alle circa 70 domande del procuratore capo Tammaro Maiello e del suo vice Mario Vigna per oltre quattro ore.

"Carolina non ha coperto niente e nessuno", dice il suo avvocato Giovanni Fontana. Il 20 novembre è il turno di Alex Schwazer, che nelle circa 6 ore di audizione fornisce piena collaborazione sul suo caso rispondendo in maniera esauriente alle 110 domande degli uomini della procura. Alcuni passaggi dell'audizione riguardano anche il ruolo della Kostner. Il marciatore azzurro è apparso agli inquirenti "estremamente credibile". Il 28 novembre, la richiesta-shock della procura che annuncia il deferimento della pattinatrice: 4 anni e 3 mesi di squalifica.

"Nemmeno i dopati vengono puniti così", dice il suo legale Giovanni Fontana. Ad inizio dicembre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando del suo caso ammette: "Sto vivendo un dramma personale. Sono un amico di Carolina, le voglio bene e le sono affezionato". Il Tna fissa per il 16 dicembre l'udienza relativa al suo caso. La Kostner intanto riceve diversi attestati di solidarietà e il presidente della Federghiaccio, Andrea Gios, annuncia di volersi costituire davanti al Tna al fianco dell'atleta. Richiesta respinta al mittente dal Tna sulla base dell'art.24 comma 1 del regolamento antidoping, secondo cui "sono parti del procedimento solo l'indagato, la procura antidoping, la Wada e la federazione internazionale competente".

Il 7 gennaio la campionessa azzurra, intercettata da Striscia la Notizia, torna sul caso del suo ex fidanzato e dice: "Non sapevo che Alex si dopasse. Pensavo che fosse l'uomo della mia vita". Oggi l'epilogo di una vicenda che, salvo decisioni diverse da parte del Tas di Losanna, chiude nel peggiore dei modi la carriera della pattinatrice. La squalifica parte da oggi: le medaglie, almeno, sono salve.

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