Il governo indiano sta valutando la possibilita' di una incriminazione dei due maro' italiani nel quadro della legge ordinaria, la possibilita' cioe' che sia lasciata cadere l'accusa nell'ambito del 'Sua' (il Suppression of Unlawful Acts against Safety of Maritime Navigation Act del 2002), la legge anti pirateria il cui impiego in questo caso e' fortemente contestato dall'Italia. Come rende noto il quotidiano Indian Express, citando fonti del ministero degli Interni e' questa una prima indicazione di un ripensamento dell'India sul contenzioso aperto con l'Italia sul caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Ieri sera il governo avrebbe di fatto riaperto la ricerca di pareri giuridici al fine di una nuova, e diversa, incriminazione dei due militari italiani. Una decisione in questo senso sarebbe stata presa nel corso di un incontro ieri, convocato dal ministro degli interni Sushil Kumar Shinde, con il ministro degli esteri Salman Kurshid e il ministro della giustizia Kapil Sibal, oltre che dirigenti di alto rango dei tre ministeri.
Le fonti del ministero degli interni sottolineano che e' stato Kurshid a sostenere l'opportunita' di riformulare le accuse, denunciando come l'immagine del paese stia risentendo di questa impasse. Sarebbe stato sempre Kurshid a suggerire che la questione fosse riesaminata dal ministero della giustizia per valutare la possibilita' di una accusa nel quadro del codice penale ordinario. Shinde e Sibal, spiega il quotidiano, hanno acconsentito.