Oscar Pistorius "aveva una grande passione per le pistole". E' quanto ha dichiarato Darren Fresco, durante il processo contro l'atleta paralimpico, suo amico. Fresco ha raccontato due aneddoti avvenuti prima del 14 febbraio 2013, quando il velocista 27enne uccise la sua fidanzata Reeva Steenkamp sparandole attraverso la porta del bagno di casa sua a Pretoria.
Una volta, nel gennaio 2013, ha raccontato il testimone, Pistorius esplose accidentalmente un colpo di pistola in un ristorante e chiesto poi al suo amico di dire di essere stato lui. In un'altra occasione, nel settembre 2012, mentre Fresco si trovava in macchina con Pistorius, e la sua fidanzata di allora, la polizia li fermò per eccesso di velocità. A quel punto un agente avrebbe preso la pistola dell'atleta che si trovava sul sedile posteriore della macchina, facendo andare su tutte le furie Pistorius. "Non si può toccare la pistola di un'altra persona. Ora le sue impronte digitali sono ovunque. Così, se succede qualcosa, sarà ritenuto responsabile", avrebbe detto l'atleta secondo Fresco. Dopo che gli agenti verificarono che Pistorius aveva un regolare porto di armi, la macchina ripartì. Fu allora che Pistorius sparò un colpo di pistola dal tettuccio.
Come riferisce la Bbc, rispetto ai giorni precedenti, in cui ha pianto, singhiozzato e anche vomitato, oggi il velocista era molto più composto: stava seduto con le gambe incrociate, guardava dritto verso il suo amico e prendeva appunti. L'atleta paralimpico, il cui processo si è aperto il 3 marzo, ha sempre detto di avere sparato perché convinto che dietro la porta del bagno si trovasse un intruso e non la sua fidanzata.
