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Caso Regeni, Fico: "Italia indignata, situazione di gravità assoluta"

11 dicembre 2020 | 15.51
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Foto Fotogramma
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"Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l'Egitto. Siamo stati senza dubbio sconcertati da quello che hanno scritto i procuratori della Repubblica italiana perché sono delle accuse alla National Security egiziana gravissime, delle parola assolutamente agghiaccianti" sulla "descrizione delle torture che ha subito Giulio Regeni. Oggi noi sappiamo che Regeni è stato seguito e intercettato per 40 giorni dalla National Security egiziana, sappiamo che è stato sequestrato, prima mantenuto in una caserma e poi in una stanza -la stanza numero 13 del ministero dell'Interno egiziano- e questa situazione è di una gravità assoluta e tutto il popolo italiano è indignato". Così il presidente della Camera Roberto Fico, nell'intervista all'emittente Al Jazeera Arabic sul caso Regeni.

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"Nell'ascoltare nella Commissione d'inchiesta Regeni i procuratori della Repubblica - prosegue Fico - nel nostro Parlamento e nel nostro paese sono stati nominati, a chiusura delle indagini, 4 membri della National Security egiziana che hanno partecipato al sequestro, alle torture e all'uccisione di Giulio Regeni. Sono queste persone: il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif".

Fonti di Montecitorio hanno poi precisato che "il presidente Fico nella sua intervista ad Al Jazeera si riferiva, rispetto alle relazioni diplomatiche, all'interruzione dei rapporti diplomatici fra la Camera dei deputati e il Parlamento egiziano, decisa da Montecitorio nel novembre 2018, che viene dunque confermata".

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