"Giorno dopo giorno emerge con sempre più forza come la tragica vicenda di Giulio abbia emozionato tantissime persone che con discrezione si avvicinano alla nostra famiglia, esprimendo la loro partecipazione con una lettera. Lettere di affetto, di solidarietà, di sostegno nella ricerca della verità e soprattutto di empatia!". Sono le parole di Paola Regeni, madre del ricercatore italiano ucciso in Egitto, contenute in una lettera pubblicata in prima pagina oggi su 'Repubblica'. E "molte lettere" - sottolinea - "sono di mamme che con estrema delicatezza chiedono di poter considerare Giulio anche figlio loro".
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"Questo - scrive Paola Regeni - mi fa ricordare come Giulio, ovunque andasse per i suoi studi o per lavoro, trovasse sempre qualcuno che lo 'adottava', per simpatia, per aiutarlo, per condividere riflessioni, per affetto. Grazie a tutti - conclude - e un grazie speciale alla mamma che si è ricordata di quando leggevo a scuola la 'Pimpa', regalandomi una 'identità' che in questi tristi giorni mi ero dimenticata di avere. Grazie", ribadisce. "Mi ha aiutato a ritrovare energia per continuare".