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Caso Shalabayeva, Gasparri: "Su legge del 2015 aspetto da Viminale risposta a mia interrogazione"

09 agosto 2021 | 17.50
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Dal 2009 operativo accordo di cooperazione con Kazakistan per contrasto a criminalità e terrorismo

(Alma Shalabayeva -Fotogramma)
(Alma Shalabayeva -Fotogramma)

C'è una legge italiana che sembra esser stata "trascurata" nel caso di Alma Shalabayeva, vicenda che ha bloccato le carriere di stimati dirigenti della Polizia di Stato come Renato Cortese e Maurizio Improta: la legge del 7 dicembre 2015 di ratifica ed esecuzione dell'accordo fra il Governo italiano e quello del Kazakistan di cooperazione nel contrasto - tra le altre cose - alla criminalità organizzata, al traffico illecito di stupefacenti, al terrorismo, già operativo dal 5 novembre 2009, quattro anni prima dei fatti, e tuttora vigente.

Di questa legge ha parlato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri in una interrogazione presentata "molto tempo fa" e che "ancora non ha ricevuto risposta dal Viminale". "Ho citato trattati internazionali, ho visto citata una risposta ad alcuni parlamentari 5 Stelle, ma non ho visto la risposta alla mia interrogazione. Eppure -dice all'Adnkronos- il Ministero dell'Interno a rintracciarmi ci mette un secondo. Ci sono molte cose che in questa vicenda non hanno funzionato, I dirigenti della Polizia di Stato hanno agito nel pieno rispetto degli interessi dello Stato, anche la Procura di Roma aveva autorizzato alcuni atti mentre la stessa magistratura contesta delle cose. L'interrogazione denuncia queste contraddizioni, vedremo ora se gli inquirenti sapranno rimediare a quelli che sono palesi errori, sebbene a Roma e dintorni ultimamente abbiano sbagliato più volte".

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