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Caso Tarantini, gup: ''Berlusconi pagava le ragazze con cui si intratteneva''

28 aprile 2014 | 18.22
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Caso Tarantini, gup: ''Berlusconi pagava le ragazze con cui si intratteneva''

''Uno sconcertante quadro della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze fino all'allora presidente del Consiglio''. Lo scrive il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Bari, Ambrogio Marrone, a proposito dell'ex premier Silvio Berlusconi, nelle motivazioni della sentenza con la quale, lo scorso dicembre, ha condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, l'avvocato Salvatore Castellaneta, l'unico degli imputati ad aver chiesto il rito abbreviato nell'ambito del processo denominato 'escort'.

Secondo il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Bari, a carico di Gianpaolo Tarantini ''vi è un'ampia prova della sussistenza del reato'' di associazione per delinquere finalizzata all'induzione, favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Per il gup c'è la prova che tra gli ''utilizzatori finali'' della rete organizzata dall'imprenditore barese c'era anche Silvio Berlusconi e che l'ex cavaliere avesse ''l'abitudine di retribuire le ragazze con cui si intratteneva''.

Il processo principale, con rito ordinario, noto anche come 'escort', è ancora in corso e vede imputati i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, Massimiliano Verdoscia e Pierluigi Faraone, le attrici Sabina Began, Letizia Filippi e Francesca Lana. Tarantini avrebbe organizzato una rete di collaboratori i quali, ''per motivi di interesse vari - sostiene il giudice - si prestavano in maniera continuativa ed a volte 'ad horas' a reclutare ragazze disponibili alla prostituzione o vere e proprie professioniste del sesso, che offrivano il proprio corpo ai clienti procurati dal Tarantini''. Sarebbero state una trentina secondo l'accusa le giovani donne portate nel 2008-2009 nelle residenze dell'ex premier.

Tarantini secondo il gup avrebbe organizzato una sorta di ''agenzia di reclutamento per prestazioni di servizi, poi rivelatesi di tipo sessuale''. Le ragazze, prima di essere portate nelle residenze di Berlusconi, venivano ''istruite su cosa avrebbero dovuto fare una volta reclutate e come avrebbero dovuto comportarsi nel corso delle serate alle quali erano chiamate a partecipare''. Il giudice sottolinea ancora che ''Tarantini dimostra di aver costituito una specie di agenzia di servizi, in cui le prestatrici d'opera, dietro pagamento di un corrispettivo in denaro, denominato variamente come busta o regalo, cachet, gettone, forniscono servizi consistenti in prestazioni sessuali, ovvero in partecipazione a serate che possono concludersi con prestazioni sessuali''.

Gianpaolo Tarantini, Verdoscia e Faraone rispondono anche di associazione a delinquere, gli altri quattro di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

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