(Adnkronos) - È stato depositato stamane al Tribunale delle libertà di Brescia il ricorso a firma di Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti in carcere dal 16 giugno scorso con l'accusa di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio. A partire da questo momento ci sono cinque giorni di tempo perché la procura trasmetta gli atti e venga fissata la discussione: "l'udienza probabilmente sarà celebrata tra il 7 e il 14 ottobre prossimo", a dire della difesa.
L'istanza riprende gli elementi contenuti nel documento con cui il gip di Bergamo Vincenza Maccora ha rigettato la richiesta di scarcerazione del 44enne operaio edile. In sintesi si affronta la questione del Dna dell'indagato trovato sugli indumenti della vittima - "non un elemento così scevro da dubbi, tanto da essere individuato sempre dai Ris come 'quantomeno discutibile'", ribadiscono i legali - ; la calce che sarebbe stata trovata nei polmoni della 13enne, ma che nella relazione medico legali "appare solo nelle conclusioni e non quando si analizza l'apparato respiratorio della vittima"; il documento Vodafone che dimostrerebbe come mentre il cellulare di Yara aggancia la cella di Brembate prima di essere spento per sempre alle 18.55 del 26 novembre 2010 (giorno della scomparsa, ndr), il cellulare di Bossetti dalle 17.45 resta agganciato alla cella di Mapello. "Bossetti a distanza di un'ora e dieci potenzialmente sarebbe potuto essere in qualsiasi altro luogo".
Di nuovo nell'istanza di oggi "ci sono quei ragionamenti del giudice che non ci convincono. Il gip Maccora - sottolinea l'avvocato Salvagni - non ha risposto a diversi punti della nostra istanza e a quelli a cui lo fa la sua replica è tautologica, con le premesse che diventano conclusioni e senza un ragionamento logico". Dopo il deposito a Brescia il legale sta raggiungendo il carcere di Bergamo per consegnare l'istanza anche al suo assistito, in regime di isolamento da quasi 100 giorni.
