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L.Stabilità: casse previdenziali, no ad aumento tassazione rendite

12 novembre 2014 | 18.08
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La protesta contro la norma inserita nella legge di stabilità.

L.Stabilità: casse previdenziali, no ad aumento tassazione rendite

"Le Casse dei professionisti fanno previdenza, non speculazione". E' quanto ha dichiarato Luigi Pagliuca, presidente della Cassa Ragionieri, intervenendo al forum 'Previdenza, il ruolo delle Casse professionali per superare la crisi', promosso dalla Cassa dei professionisti.

"La proposta di aumentare al 26% -ha continuato Pagliuca- la già altissima tassazione sui rendimenti finanziari va scongiurata quanto prima. A quanto pare, c'è sensibilità in tutto l'arco parlamentare per un dietrofront. Speriamo che il governo intervenga quanto prima, perché un eventuale aumento dell'imposizione avrebbe un impatto considerevole sulle prestazioni attese".

"La tassazione nei confronti delle Casse è incongrua rispetto alle finalità di chi accantona fondi per avere una pensione adeguata", ha evidenziato Massimo Angrisani, ordinario di Tecnica attuariale per la previdenza presso l'Università 'La Sapienza' di Roma. "Una imposizione così elevata per un risparmio previdenziale di primo livello è da record mondiale. Si tratta di una situazione assolutamente anomala, le Casse ne soffrono molto e i giovani professionisti, in particolare, sono costretti a sacrifici enormi", ha concluso Angrisani.

"Portare la tassazione delle Casse dal 20 al 26% è sbagliato", ha affermato Mauro Marè, docente di Scienza delle finanze presso l’Università della Tuscia e presidente del Mefop, "In questo modo si penalizzano i fondi pensione non capendo che un risparmio previdenziale, che alleggerisce l'onere per il settore pubblico, è ben differente da una rendita finanziaria", ha concluso Marè.

"Il problema del prelievo fiscale a carico della previdenza va affrontato quanto prima", ha rilevato Luigi Capuozzo, presidente dell’Unione Commercialisti ed Esperti Contabili. "Il viceministro dell'Economia Enrico Morando ha lanciato un primo segnale da parte del governo, e sembrerebbe che si possa discutere con l'esecutivo per valutare dei correttivi", ha concluso Capuozzo.

"In soli 5 anni tra ingegneri e architetti abbiamo registrato un 30% in meno di redditi", ha osservato Paola Muratorio, presidente di Inarcassa. "Occorre prioritariamente delineare un disegno complessivo per l'Italia, e solo successivamente individuare la richiesta di risorse. Le infrastrutture rappresentano uno degli obiettivi strategici su cui l'Italia dovrebbe puntare", ha concluso Muratorio.

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