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Lavoro: Castro (Quanta), spazi per cooperazione interessante con Renzi

20 maggio 2015 | 16.44
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Il presidente dell'agenzia per il lavoro: "Il modello dell'esecutivo è di interazione pubblico-privato"; "il Jobs Act, un atto coraggioso"; in Italia "il lavoro in somministrazione è divaricato" (video)

Maurizio Castro
Maurizio Castro

"Soddisfatti" dal Jobs Act e convinti che con il premier Matteo Renzi ci siano "spazi per una cooperazione molto interessante" perché il modello a cui il nuovo esecutivo sembra pensare anche per il mercato del lavoro "è esattamente quello di un'interazione tra pubblico e privato in cui il pubblico fa la regia e il privato fornisce le competenze". Lo dice a Labitalia Maurizio Castro, già senatore nella scorsa legislatura, manager di provata esperienza e ora presidente di Quanta, agenzia per il lavoro con una forte specializzazione sul segmento Premium (profili tecnici con alta intensità di formazione) e leader per il lavoro in somministrazione nel settore Aerospace e molto presente nell'Oil&gas e nell'Ict.

A distanza di un anno esatto dall'entrata in vigore (20 maggio 2014) del cosiddetto decreto Poletti, che ha definitivamente liberato il lavoro a termine dalla causale, Castro traccia un bilancio positivo. "Il decreto Poletti -dice- ha liberato le imprese italiane da una grande affanno: il timore cioè che il ricorso al contratto a tempo determinato potesse essere vanificato dalle verifiche della magistrature. La acausalità introdotta per la prima volta da Fornero, e straordinariamente dilatata dal decreto Poletti, sta funzionando, ma (e credo che sia positivo) ora le agenzie per il lavoro devono riposizionarsi presidiando un segmento più pregiato".

Castro sottolinea che la missione delle Agenzie per il lavoro sta cambiando. "Non devono inseguire la temporalità, l'accidentalità della fornitura ma devono investire sullo staff leasing. Ossia puntare a contratti a tempo indeterminato presso di se', riposizionando professionalità qualificate sul mercato laddove serve".

Ci sono vari motivi che spingono Castro a questa posizione. Intanto, in Italia dove il mercato del lavoro in somministrazione non è così presente come nel resto d'Europa "c'è un mercato importante che può essere presidiato ma coltivando la specializzazione cioè sapendo che le aziende vanno servite fornendo loro le professionalità, che la loro struttura non può ricercare e formare", afferma il presidente di Quanta.

Per questo nel futuro delle agenzie per il lavoro oltre a "una tensione verso un maggiore specializzazione" Castro vede "l'incorporazione di un'attività formativa rispetto alla mera fornitura del profilo professionale".

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