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Catalogna, quanto costa l'indipendenza

10 ottobre 2017 | 09.43
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La nuova sede della CaixaBank a Valencia  (Foto Afp) - AFP
La nuova sede della CaixaBank a Valencia (Foto Afp) - AFP

L'Indipendenza? Costa cara. Le banche e le società sono in stato di allerta. La minaccia di una dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte della Catalogna ha scatenato annunci di trasferimenti di sede di istituzioni e società finanziarie di fronte a un periodo di instabilità dalle conseguenze imprevedibili

Come riporta elperiodico.com, alla valanga di trasferimenti di società catalane (dall'acqua al gas passando per le banche) si aggiunge il fatto che il governo ha approvato un decreto per ridurre al minimo le formalità per la modifica dell'indirizzo sociale delle società. Così che ogni giorno altre imprese continuano a dichiarare che stanno prendendo in considerazione questa ipotesi: dal Banco Sebadell a CaixaBank, dalla Abertis (gestore autostradale spagnolo) a società che operano nel campo delle telecomunicazioni come Eurona Wireless Telecom e Cellnex, dalla Gas Natural Fenosa alla Sociedad General de Aguas de Barcelona.

Un'operazione che potrebbe colpire seriamente le finanze della Catalogna, fino ad ora una delle regioni più ricche industrializzate della Spagna: secondo elmundo.es questo fuggi fuggi vale infatti circa il 50% del suo pil.

Il prodotto interno lordo della Catalogna attualmente supera i 210.000 milioni, circa il 20% di quello della Spagna ma solo le società con sede in Catalogna elencate nell'Ibex (indice della Borsa di Madrid, comprendente i 35 titoli a maggiore capitalizzazione) ne valgono più di 90.000 milioni nel mercato azionario.

Il panorama è dantesco, come ha descritto ieri in una comunicazione insolitamente dura, l'associazione di imprenditori Foment di Treball, la principale della Catalogna. Oltre alle aziende conosciute, ci sono "centinaia di aziende" che se ne stanno andando. "Potrebbero essere migliaia", è la previsione. Inoltre, l'associazione denuncia un 'volo di capitali': "Molti clienti di fondi di risparmio e di investimento trasferiscono i loro conti al di fuori della Catalogna". Per Foment "è necessario non avanzare in questo cammino incerto iniziato dal Parlamento perché avrebbe conseguenze irreparabili per la Catalogna e la Spagna".

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