Promettevano auto da sogno dietro il versamento di quote relativamente modeste, attraverso una maxi-catena di S. Antonio nel settore delle vetture di lusso che ha coinvolto nella truffa 23mila persone. Con questo stratagemma, due fratelli astigiani pluripregiudicati e 3 manager ed un promotore, dietro il paravento di una società tedesca, sono riusciti a racimolare in un anno e mezzo più di 10 milioni di euro vendendo la speranza di poter guidare, con la formula del noleggio a 24 mesi, prestigiose berline a costo zero o quasi.
Per fare ciò, spiegano alla Guardia di Finanza a conclusione dell'operazione 'Car Dream', hanno utilizzato un sito web e si sono avvalsi della collaborazione di numerosi promotori sparsi su tutto il territorio nazionale.
"In sostanza, il meccanismo posto in essere altro non è che un sistema piramidale (meglio noto come “schema ponzi” o “catena di Sant’Antonio”), dove il guadagno di un soggetto aderente a tale forma contrattuale deriva esclusivamente dal reclutamento diretto o indiretto di un certo numero di soggetti che a loro volta versano delle somme prefissate. L’ingresso nel sistema di nuovi iscritti - spiegano gli investigatori - consente a coloro i quali avevano già aderito di scalare ad un livello superiore e così via, di livello in livello. E’ bene ricordare che i contratti a struttura piramidale sono vietati dalla legge 173/2005 e sono puniti come reato, seppur di natura contravvenzionale".
I 6 responsabili sono stati denunciati a piede libero.